Carceri: Marco Beltrandi e Valerio Federico visitano a sorpresa l’istituto di Como

Carcere detenuti dietro le sbarre

Federico: Un luogo di illegalità e tortura

Lunedì 29 agosto 2011 l’On. Marco Beltrandi e Valerio Federico (Radicali Italiani) hanno effettuato una visita ispettiva a sorpresa nel carcere di Como per monitorare le condizioni di vita dei detenuti e il rispetto della legalità.
 
Dichiarazione di Beltrandi e Federico:
 
Il carcere di Como rispecchia fedelmente quella che è la situazione nazionale di “illegalità cronica” degli Istituti di pena in Italia.
A titolo di esempio, il problema tipicamente più sentito, quello del sovraffollamento. A fronte di una capienza regolamentare di 371 posti si contano oggi 542 detenuti. Il tasso di sovraffollamento (146 detenuti effettivi ogni 100 posti previsti) è in linea con la sconcertante media nazionale (ricordiamo che invece in Europa la media è di 96 detenuti ogni 100 posti previsti).
 
La diretta conseguenza è che le celle di molte Sezioni non garantiscono i 3 metri quadrati per ogni detenuto fissati dalla Corte europea per i diritti dell'Uomo, figuriamoci i 7 metri quadrati stabiliti dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura.
Anche il periodo che i detenuti possono trascorrere fuori dalle celle (4-4,5 ore al giorno in base ai periodi) non è in linea con gli standard indicati dal Comitato Europeo per la prevenzione della tortura (che prevedono un minimo di 8 ore al giorno).
 
Dalla sola analisi di questi dati appare quindi evidente che anche le mura del carcere di Como delimitano un’area di illegalità dove lo Stato Italiano fuorilegge tortura centinaia di persone invece di recuperarle.
 
E questo non lo affermano i radicali bensì le condanne della Corte Europea per i diritti dell’Uomo, i parametri non rispettati del Comitato Europeo per le Prevenzione della Tortura, anche quanto è scritto (e non rispettato) nell’Ordinamento Penitenziario Italiano e nella nostra stessa Costituzione.
Non a caso anche il Presidente della Repubblica ha recentemente parlato di «diritti umani negati per le persone ristrette in carcere».
 
Tornando alla realtà specifica del Bassone, si segnala una diffusa insoddisfazione relativa al vitto (e non solo per la qualità del cibo ma perfino per la modesta quantità distribuita) e la cronica carenza di personale penitenziario. A fronte di una pianta organica stimata in 250 unità nel 2000 (quando peraltro il numero di detenuti era sensibilmente inferiore), alla data odierna risultano in servizio 193 dipendenti effettivi.
 
Come rilevato anche in occasioni di precedenti visite, continuano ad esserci aree del carcere che necessitano di urgenti interventi straordinari di manutenzione: vi sono pressoché ovunque infiltrazioni di umidità quando non direttamente di acqua dai piani sovrastanti. Il picco di indecorosità lo si registra nelle docce comuni di alcune Sezioni caratterizzate da soffitti di colore verde-muffa, e ciò è ancora più inaccettabile alla luce del fatto che il nuovo regolamento esecuzione dpr 230 del 2000 prevedeva che entro 5 anni fossero installate in tutte le celle docce e nelle stesse vi fosse acqua calda.
 
Assolutamente sconcertante anche il numero di detenuti che lavorano all´interno della Casa Circondariale (51 su 542). Nel pur drammatico panorama nazionale, è infatti raro imbattersi in un tasso di occupazione così basso (inferiore al 10%).
 
Da annotare poi la triste presenza nella Sezione femminile di 4 bambini, “detenuti” assieme alle rispettivi madri.
 
Un dato incoraggiante, specie se raffrontato con i numeri registrati in realtà limitrofe, riguarda invece il discreto numero di detenuti (31) che sono già stati scarcerati a seguito del D.L. 199/2010 (Piano Carceri).
 
Da segnalare infine che la quasi totalità dei detenuti ha aderito il 14 agosto scorso allo sciopero della fame indetto da Marco Pannella e, lodevole iniziativa, che i pasti non consumati sono stati tempestivamente ceduti ad una associazione di volontariato locale.
 
A tal proposito, è opportuno ricordare che sempre grazie all’iniziativa del leader radicale sarà convocata  a brevissimo una seduta straordinaria del Parlamento (art. 62 della Cost.) sulle situazione delle carceri italiane e sulla Giustizia.
 

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