L’uninominale – quello vero, senza “correzioni” proporzionali – è popolarissimo tra gli elettori, ma impopolarissimo per la partitocrazia.
Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani e della Lega per l’Uninominale
Il sostegno dato dall’onorevole Antonio Martino all’ipotesi di ritorno, per via referendaria, al “Mattarellum” per l’elezione di Camera e Senato risponde ad una illusione “realista”: Martino, quando dichiara che “Non è il momento di pensare alla legge ideale, che avrebbe bisogno di larghi consensi”, purtroppo non coglie la radicalità della proposta storica, uninominale, senza correttivi (ovvero imbrogli) di tipo proporzionale, popolarissima tra gli elettori, ma impopolarissima per le classi dirigenti partitocratiche.
Eppure anche Martino dovrebbe ricordare i tempi nei quali molti “laici” proponevano, contro la radicalità radicale e di Loris Fortuna e di Antonio Baslini, di introdurre il divorzio solo per i matrimoni civili, che allora rappresentavano si e no l’uno per cento del totale. Se fosse passata quell’impostazione, oggi probabilmente saremmo ancora a quel punto.
Il “Mattarellum”, prevedendo l’elezione del 25% della Camera con il sistema proporzionale e legando il finanziamento pubblico ai partiti proprio alla quota proporzionale, ha garantito la sopravvivenza di tutte le vecchie baracche partitocratiche e la loro continua, esponenziale riproduzione per scissione.
Il ritorno al “Mattarellum” rappresenterebbe non il male minore, ma una alternanza tra due forme di “porcellum”. È necessario più che mai intraprendere invece una via non “realista”, ma più che mai “ideale”, di alternativa radicale, uninominale, a questo Regime.
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