All'inizio degli anni '90 il movimento dei club Pannella presentò dei referendum consultivi a Firenze tra i quali ve ne era uno per la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, ma il consiglio comunale di allora non ne calendarizzò mai la discussione preventiva necessaria per la loro tenuta. Per una città che vive principalmente di turismo, e di turismo d'arte in particolare, l'offerta dell'accoglienza dovrebbe essere una delle priorità economico-organizzative di tutta la città (specie se la nostra resta una Repubblica fondata sul lavoro).  

Occorre quindi lasciare la libertà individuale agli imprenditori di comportarsi secondo convinzioni e convenienze, ma occorre anche che Renzi avvii una revisione radicale degli orari della città che in vista della bella stagione potrebbe sicuramente godere dell'ampliamento degli orari di apertura di tutto ciò che la rende così attraente ai turisti di mezzo mondo a partire dai musei comunali che rimangono gestiti con logiche sindacal-burocratiche e dai mezzi pubblici di trasporto necessari per rendere il centro storico vivibile e godibile anche fino a tarda sera.