- Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo della Lista Bonino Pannella Federalisti europei.
Ho appreso con stupore dell’iniziativa parziale e tardiva dell’Assessore Malcotti di presentare un esposto alla magistratura contabile sulla vicenda dell’affaire Roma-Latina.
Affaire che, prima delle nostre interrogazioni e dell’articolo di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, pareva fosse coperto da segreto di Stato.
Ricordo di aver presentato due interrogazioni alle quali l’Assessore Malcotti ha risposto tardivamente e sempre in termini assai laconici, dando atto dell’effettiva esistenza dei due arbitrati per circa 900 milioni di Euro, attivati singolarmente da due soci privati dell’Arcea S.p.a. e non dall’Associazione Temporanea di Imprese formata da tutti i soci privati e che, in quanto tale, cioè come ATI, aveva sottoscritto i patti parasociali contenenti la clausola arbitrale.
Ricordo ancora che solo successivamente, l’Assessore Malcotti aveva dato atto in risposta ad una precisa domanda - della presenza della Guardia di Finanza presso gli uffici della Regione su delega della Corte dei Conti , presenza che non era sino ad allora minimamente trapelata dagli Uffici della Giunta; confermando che dell’esistenza degli arbitrati, per tali rilevantissimi importi, non aveva sentito neppure l’esigenza di informare il CIPE che, solo pochi giorni prima, tra le grida di giubilo del centrodestra, aveva sbloccato oltre 400 milioni di Euro nell’illusoria convinzione che quei soldi servissero per la realizzazione della tratta autostradale.
Ricordo di aver anche effettuato un accesso agli atti e, in mancanza di tempestiva risposta, un successivo sollecito che ho dovuto inviare, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica, al fine di avere copia degli atti concernenti gli arbitrati e la nomina degli arbitri.
L’Assessore Malcotti, solo dopo il sollecito, rispose che non poteva darmi gli atti richiesti perché già sequestrati dalla Guardia di Finanza.
Mi chiedo, allora, perché solo oggi l’assessore, con tanto ritardo e solo in modo parziale, ha sentito l’esigenza di depositare un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti, che nulla può aggiungere a quanto già acquisito dalla magistratura contabile.
Mi chiedo, ancora, come mai oggetto del suo esposto sia solo l’arbitrato per 185 milioni di Euro richiesto da Autostrade per l’Italia S.p.a. e non anche il primo, richiesto con identiche modalità, dal Consorzio 2050 di Erasmo Cinque per oltre 670 milioni di Euro.
Ho come l’impressione che inizino “a volare gli stracci” ed a questo punto penso sia giunto il momento che la magistratura ordinaria, non solo quella contabile, verifichi la regolarità dell’intera operazione, iniziata tanti anni fa, quando Storace era il Presidente della Regione Lazio e poi proseguita sotto la Giunta Marrazzo.
Domani presenterò un esposto riepilogativo dell’intero “percorso” alla Procura della Repubblica di Roma, affinchè venga fatta piena luce su tutti gli aspetti della vicenda, con l’auspicio che non siano ravvisate responsabilità altre da quelle contabili su cui da tempo indaga la Corte dei Conti.
© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati