Carceri. Perduca: grave sovraffollamento a Prato, 705 detenuti su 475 regolamentari

Carcere Prato

230 detenuti in piu' di quanto prevede la legge in una struttura che con grandi sforzi riesce e garantire processi educativi dalle elementari all'Università fanno di Prato il modello della realtà detentiva italiana: 360 i detenuti con sentenza definitiva in un istituto dove 403 sono i non italiani (prevalentemente marocchini, albanesi e cinesi) e dove mancano all'appello 113 agenti sui 345 previsti dall'organico.
Nella visita ispettiva con Fioravante Scognamiglio, accompagnati dal direttore e dal capo commissario, abbiamo potuto visitare il reparto di media sicurezza dove tre detenuti sono ristretti in 9 mtq e dove la presenza dei non italiani sale notevolmente, e la sezione ad alta attivita' trattamentale dove ci siamo potuti intrattenere in una sorta di assemblea estemporanea con una 40ina di detenuti, per scambiare opinioni sulla realta' carceraria pratese, ma anche sulle riforme necessarie per l'applicazione della Costituzione che prevede il recupero di chi delinque. In assenza di attivita' lavorative per tutti I detenuti, lo studio delle materie piu' disparate occupa la giornata di chi e' costretto a trascorrere in cella condivisa con un altro detenuto la stragrande maggioranza della giornata. Solo il positivo rapporto tra agenti e detenuti supplisce alla carenza di psicologi, due per 700 persone! E consente la gestione del rischio di autolesionismo e tentativi di suicidi, in passato problemi sentiti a Prato. Circa 120 i tossicodipendenti, mentre solo 14 della sessantina che ne hanno fatto richiesta hanno potuto essere assegnati agli arresti domiciliari in virtu' della legge Alfano detta ingiustamente "svuotacarceri". Occorre potenziare il rapporto con le amministrazioni locali e il tessuto socio-economico circostante per creare ulteriori opportunita' lavorative e di formazione unico vero strumento di recupero e di abbattimento della recidiva.

 

Dichiarazione del senatore radicale Marco Perduca

 

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