La vita secondo Welby

Nel 2006 Piergiorgio Welby, rivolto al presidente della Repubblica Napolitano, ragionava su che cos’era la vita per lui, inchiodato ad un letto e senza speranza di guarigione: «Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude».
C’è in Parlamento una legge di iniziativa popolare che regola l’eutanasia e il testamento biologico. E c’è una petizione (raccolta sotto il titolo ‘La vita è un’altra cosa") per chiedere la calendarizzazione in aula di quella proposta di legge. Lo ricorda Mina Welby, la vedova di Piergiorgio, che non ha mai smesso la battaglia del marito. Chissà se nelle pieghe delle cose in agenda nei prossimi mesi troverà mai spazio quel dibattito «ampio e sereno sul tema» che chiedono tanti italiani.
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