Viale: “Perché l’allarme Ebola riguarda solo Terra Madre?”

Se il rischio di un’epidemia di Ebola esiste, allora non riguarda solo Terra Madre, ma anche altre realtà internazionali della città, come le agenzie dell’Onu, come l’Ilo, l’Unicri e lo Staff College: da queste premesse il consigliere comunale Silvio Viale ha chiesto al sindaco di riferire in Sala Rossa sull’allarme suscitato dalla decisione (concordata con gli interessati) del Salone del Gusto e Terra Madre di non far partecipare alla kermesse i contadini provenienti dai Paesi considerati a rischio (Guinea, Sierra Leone, Liberia). «Vorrei sapere se la chiusura a delegati africani sia coerente con le disposizioni date per tutti gli altri viaggiatori e, se no, perché si sia accettato un atteggiamento diverso di discriminazione da parte del Salone del Gusto», ha detto Viale. La considerazione del consigliere radicale ha suscitato la reazione degli organizzatori: «Già nel passato, senza il virus Ebola, è capitato non di rado che alcuni delegati fossero fermati alle frontiere e rimandati a casa dopo alcuni giorni di fermo. Siamo pressoché certi che il viaggio di questi delegati sarebbe stato impossibile. In ogni caso, la delegazione africana di Terra Madre resta la più numerosa». Da Palazzo civico fanno sapere che l’argomento sarà oggetto di discussione.
Intanto a Caselle sono state attivate, fin dall’inizio dell’emergenza, tutte le misure per affrontare l’arrivo di viaggiatori dalle aree a rischio Ebola. In aeroporto l’ufficio sanitario Usmaf, gestito dal ministero della Salute, ha coordinato un tavolo tecnico e dato indicazioni alla Sagat e agli operatori che lavorano allo scalo. In generale, però, quello del contagio non è un rischio particolarmente elevato visto che Torino non ha collegamenti diretti con i paesi al centro dell’epidemia e tutti i passeggeri in arrivo vengono controllati nel primo scalo italiano o europeo da cui transitano.
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