Va' dove ti porta il cuore, Marco

Dalla Rassegna stampa

Marco Pannella stava meglio con il Cav. nel 1994 che con il Pd oggi, lo ha detto lo stesso leader radicale durante il Congresso del suo partito. "Nel 1993, Berlusconi si era convinto della bontà del sistema americano - ha ricordato - aveva deciso di appoggiare anche la depenalizzazione delle droghe leggere". Vero, e per questo i Radicali diedero fiducia ai Berlusconi del "Partito liberale di massa", al punto che nel 1994 alcuni di loro furono eletti nelle file di Forza Italia, senza che questo impedisse allo stesso Pannella di candidarsi in un collegio uninominale contro la "gioiosa macchina da guerra" da una parte e contro l'allora missino Gianfranco Fini dall'altra. Quell'intesa libera e feconda si esaurì nel 1996, o - per dirla alla Pannella - “Berlusconi a un certo punto ha smarrito i Radicali”, ha smesso di "avere fiducia di poter essere riformatore e liberale". Oggi però anche con il Pd non va bene. Certo, se si trattasse di un semplice problema di tattica elettoralistica, la questione sarebbe di poco interesse. Invece l'interlocuzione dei Radicali con il Pd ha avuto quantomeno il merito di segnalare anzitempo una certa involuzione degli stessi democratici, sin da quando Walter Veltroni nel 2008, segnando una prima sbavatura dallo spirito del Lingotto, decise che solo Di Pietro era degno di affiancare con il suo simbolo le liste del Pd sulla scheda elettorale. Pannella da allora non smette di ricordarlo, ogni domenica che passa: "Siamo in nove tra deputati e senatori alla Camera e al Senato nel loro gruppo e questo è il frutto di uno sporco ricatto di un partito sporco".

Che poi appunto la "pazienza" dei Radicali si esaurisce: se alla battaglia per una giustizia giusta il centrosinistra preferisce l'accanimento di "intercettateci tutti", se all'iniziativa repubblicana per carceri più decenti il centrosinistra antepone sempre e comunque la lotta al tiranno Cav. (almeno il centrodestra dall'opposizione consentì di approvare un indulto!). Se tutto questo è vero, ben venga la considerazione esplosiva per certa sinistra, eppure quanto mai realistica, fatta da Pannella: Berlusconi "non è un genio del male" ma rischia piuttosto di diventare soltanto "l'ultimo epigono" di una politica noiosa e dannosa. Al Cav. qui suoniamo la sveglia quando possiamo, in amicizia. Al Pannella che dice che si stava meglio nel '94 che oggi, diciamo che molti nel Pdl la pensano in maniera speculare: si stava meglio quando le scorribande dei Radicali partivano dalla trincea del centrodestra che non dal fronte opposto. Ergo, giusto un auspicio: Marco, va' dove ti porta il cuore!

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