Un tranquillo weekend di papato

Dalla Rassegna stampa

La penna eretica era già allenata e pronta a elencare la serie infinita di regalie che lo Stato italiano ha dedicato al papa durante questo fine settimana: dai milioni di euro spesi per la sua visita a Milano, alla ossequiosa prostrazione del sindaco meneghino Giuliano Pisapia, quasi in ginocchio a parole e a gesti (e come non rimpiangere, quel venerdì santo, lo spagnolo Zapatero di qualche anno fa?); dalla quantità inaudita di notizie in merito alla gita pastorale del cosiddetto Benedetto, per di più in occasione della festa di una “Famiglia” che rispecchia soltanto una modesta percentuale delle famiglie reali del Paese, alla programmazione del servizio pubblico televisivo, che – non contento di trasmettere messe e concerti di con e per Joseph Ratzinger – ci ha somministrato anche uno speciale su padre Pio (Rai3) di cui non sentivamo proprio la mancanza e alcuni servizi sparsi sull’esistenza del diavolo e sulla necessità degli esorcisti (Tg2)…

Poi, come per magia, in questa apoteosi pontificale senza precedenti, è giunta l’unica nota stonata fuori dal chiasso della banda, che tuttavia, per un orecchio laico, ha un suono flautato. Il Tg3 di venerdì sera (1 giugno) si avvicina alla sua conclusione con l’ennesimo collegamento con un vaticanista dalla voce melliflua, che ricomincia a raccontare nel dettaglio ogni movimento del signor Ratzinger, fino all’arrivo imminente al Teatro della Scala, dove a lui e alla sua Famiglia sarà dedicata la Nona sinfonia di Beethoven. Dallo studio di quello che un tempo era un telegiornale comunista, la giornalista Maria Cuffaro (ma probabilmente, dietro di lei, la direttrice Bianca Berlinguer) comincia a dare segni di insofferenza e a richiedere la linea. E, quando Cuffaro dice che “tanto tra poco sarà possibile assistere alla diretta del concerto proprio su Raitre”, è lampante come non se ne potesse più dell’acritico sdilinquirsi per un personaggio che, nonostante la veste immacolata, ha non pochi problemi di immagine in questo momento. Così il telegiornale chiude persino in anticipo, stroncando proprio il servizio sul papa alla Scala.

La penna eretica stavolta trema per le risate. Forse Berlinguer & Co. già tremano, invece, per le reazioni di una dirigenza Rai sempre più catto-vaticana. Speriamo bene per loro.

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