Un segnale che va nella giusta direzione

Prove di una vera politica energetica? Sembra (forse, chissà) di sì. Dopo tanto penare e non pochi scontri tra ministri nasce un decreto, quello sul "quarto conto energia", che non solo ricalibra rendendoli più sostenibili gli incentivi per l'elettricità fotovolfaica, ma segna l'atteso salto di qualità nella filosofia dell'intervento. La mediazione del ministro Romani sostiene l'industria europea e con essa la filiera italiana, che ha tutte le carte per farsi finalmente valere. E garantisce comunque un buon ritorno dell'investimento ad una tecnologia energetica "pulita" che ha implicazioni poderose per lo sviluppo di altri settori: l'elettronica, la meccanica, l'evoluzione delle reti intelligenti.
Segni di vitalità energetica. Che si accompagnano ad altri segnali importanti, lanciati con più prudenza. Nel nucleare, ad esempio, con l'impegno ad accompagnare la moratoria del piano. centrali post-Fukushima con un piano per riattivare la collaborazione internazionale nella ricerca (l'accordo in Ungheria svelato nei giorni scorsi dal nostro giornale ne è parte) trasformando il momentaneo stallo industriale in un'occasione per capitalizzare una buona posizione nell'atomo del futuro.
© 2011 Il Sole 24 Ore. Tutti i diritti riservati
SU