Un Consiglio europeo con un Monti dimezzato per la gioia della Gran Bretagna

Dalla Rassegna stampa

L’ha detto senza perifrasi Enrico Letta in un convegno a porte chiuse dell’Arel ieri: «Se cade il governo torniamo gli inaffidabili in Europa. Ma anche se non cade, Monti arriverà al prossimo consiglio europeo indebolito da questa ultima follia di Berlusconi. Come potrà essere il protagonista del negoziato con Germania e Gran Bretagna sulla vigilanza bancaria unica? E dire che l’Italia avrebbe potuto essere centrale in questa vicenda».
La preoccupazione del vicesegretario dem riguarda in particolare il vertice del 13 e 14 dicembre e il profilo internazionale del nostro paese. Ma ieri le ripercussioni dell’improvvisa crisi politica si sono fatte subito sentire a piazza degli Affari, che ha chiuso in flessione ed è stata la maglia nera d’Europa: l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,75% a 15.835 punti, mentre l’All Share ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 16.702. In flessione anche l’indice Star a 10.580 punti (-0,37%). Anche lo spread è tornato a salire, attestandosi in apertura a quota 323 punti. La forbice tra i titoli italiani e quelli tedeschi si è poi allargata, superando i 330 punti base, col tasso sul decennale al 4,49 per cento, per chiudere a 328 punti. «I mercati stanno sempre a guardare noi e l’Europa – ha commentato il ministro dell’economia, Vittorio Grilli – questo è quello che i mercati e la comunità internazionale stanno guardando e vorrebbero che continuassimo a fare quello che abbiamo fatto finora».
Ma ci sono anche molti altri importanti appuntamenti e provvedimenti che in Italia attendono di essere portati a termine. A cominciare dal decreto cosiddetto “salva-Ilva”, varato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri, che rischia di non essere convertito, con esiti drammatici. Sarebbe paradossale che le ultime scelte Silvio Berlusconi andassero in questo caso a rafforzare le conseguenze della rigidità dei giudici tarantini.
Oltre al decreto sviluppo sul quale si è abbattuta ieri la furia distruttiva, c’è la delega fiscale. Senza dimenticare la legge di stabilità che deve essere approvata entro l’anno, pena l’esercizio provvisorio. E il disegno di legge semplificazioni, molto atteso dalle imprese. Insomma, un bottino consistente che Monti e a questo punto soprattutto Napolitano cercheranno di portare a casa.

 

© 2012 Europa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma   "L’emendamento della maggioranza sulle concessioni balneari, presentato nell’ambito del decreto enti locali, è dannoso poiché espone l'Italia al rischio di una nuova...