"Un atto criminale contro la privacy"

Il segretario del Consiglio d'Europa, Thorbiorn Jagland ha definito l'affaire New of the World "un atto criminale. Sono molto preoccupato. La libertà di stampa è uno dei cardini della democrazia" - ha spiegato durante la presentazione del rapporto intitolato 'Conciliare diversità e libertà nell'Europa del XXI' - ma lo è anche la privacy e la sua tutela e il Consiglio d'Europa farà di tutto per aiutare i governi a rafforzare la convenzione europea sulla protezione dei dati personali dei cittadini". Secondo il segretario dell'organizzazione il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti dell'uomo, e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa, "si deve vigilare più seriamente perché oggi la competizione nel settore mediatico, soprattutto privato, ha raggiunto livelli intollerabili". Per conciliare diversità e libertà in Europa bisogna dunque evitare di compromettere la funzione della stampa, ma bisogna anche "capire che l'immigrazione è un fenomeno strutturale, non episodico - ha sottolineato Emma Bonino, una delle 9 eminenti personalità che hanno messo a punto il dossier - ed è fondamentale per l'economia italiana". La senatrice ha ribadito che se i numeri della carenza di forza lavoro, che solo per l'Italia lasciano prevedere una necessità di 260mila nuove braccia l'anno pari a 3 milioni in 10 anni sono allarmanti e suggeriscono di non chiudere le porte ai flussi migratori, e le regole devono essere poche ma chiare: un'integrazione governata dagli Stati ma che non punti all'omologazione.
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