Ue, federalismo necessario

Dalla Rassegna stampa

“Europa federale: unica via d’uscita?”. Quando abbiamo concepito, con Emma Bonino e Virgilio Dastoli, l’iniziativa di questa mattina al senato, non avevamo dubbi: la risposta è sì, col punto esclamativo. Ma purtroppo, oggi aumentano i punti interrogativi sul futuro dell’Europa. L’Europa rischia la disintegrazione. Inutile addentrarsi nelle soluzioni di tecnica finanziaria.
Non perché non siano utili e urgenti, ma perché i cosiddetti "leader" europei devono avere una visione politica, trovare soluzioni coraggiose: da avviare nei prossimi 5 o 10 mesi, non da pensare per i prossimi 5 o 10 anni. Dobbiamo fare una scelta netta, a favore dell’Europa federale. Tutti i promotori del convegno di oggi al senato sono federalisti per convinzione e da tempo si battono, nel silenzio assordante dei governi e, in passato, nell’indifferenza dei media, per realizzare il progetto di Altiero Spinelli. Innanzi alla crisi, la via federale appare ora come l’unica possibile anche a coloro che erano molto più scettici. Come abbiamo affermato, con Amato, Prodi, Attali e molti altri «solo il federalismo sarà capace di evitare il fallimento dell’euro e le sue conseguenze disastrose sulla vita di tutta l’Unione europea». Un federalismo di necessità per dare vita ad una vera Europa politica e sociale. Costruiamo allora una nuova federazione cooperativa, o leggera, o...: Alexis de Tocqueville diceva che è più difficile trovare delle parole per descrivere qualcosa di nuovo che crearlo effettivamente. Una federazione per vincere la sfida politica lanciata all’Europa dai mercati e dai populismi di estrema destra ed estrema sinistra. Sfida politica, perché basata sull’assunto per cui è impossibile avere una moneta comune senza uno stato sovrano europeo. Sulla base di questo assunto, i mercati, salvataggio dopo salvataggio, si mostrano impazienti di testare fino alla fine la tenuta dell’attuale impianto europeo, aggravando in modo artificiale la crisi dei debiti sovrani e del sistema bancario. E a causa dell’incompletezza dell’Europa politica, le forze populiste stanno cercando di distruggere l’Europa stessa, aggravando così la crisi delle democrazie nazionali.
In parlamento, in modo unitario, in vista del vertice europeo del 28 giugno dobbiamo ribadire la nostra scelta federale. Il Pdl sta giocando col fuoco invece, tentato addirittura di usare l’Europa proprio per mettere in difficoltà Monti o addirittura provocare una crisi di governo. Se ciò accadesse, ancora una volta, la destra farebbe pagare un prezzo altissimo, forse insopportabile, a tutti gli italiani, e anche agli europei. Proprio questa mattina, sempre a Roma, Monti, Merkel, Hollande e Rajoy in un inedito vertice a quattro prepareranno l’incontro del 28 giugno.
Come italiani, dobbiamo sostenere l’azione del governo italiano e spingere tedeschi e francesi a superare le loro contraddizioni. Paradossale infatti che la Merkel richiami sempre più spesso le idee federaliste per poi, nei fatti, praticare una politica che ha reso sinora impossibile il ricorso a nuovi strumenti comuni per far fronte all’urgenza: project bond, ricapitalizzazione della Bei, piano per la crescita, nuovi meccanismi per gestire spread eccessivi e ingiustificati. Ma è altrettanto paradossale che Hollande insista sull’emergenza, sulla crescita, sull’unione bancaria, sugli eurobond rimandando ad un futuro eventuale e incerto quella scelta federale che Parigi ha sempre rifiutato. È su questo, non su tatticismi politici interni, che le forze politiche italiane devono impegnarsi. Evitiamo tatticismi romani, superiamo le contraddizioni europee. Time is over...

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