Udine, bio-testamento dal notaio

Nella città dove è stata accompagnata alla morte Eluana Englaro, il sindaco di centrosinistra Furio Honsel ha fatto un passo avanti verso il «Registro per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica». Dando seguito a una decisione del Consiglio comunale, ha infatti sottoscritto una convenzione con il presidente del Consiglio provinciale notarile Giancarlo Suitner. L'accordo, che ha una durata di tre anni, consentirà ai cittadini di depositare le proprie volontà sulle cure sanitarie anche in caso di perdita della capacità di intendere e volere.
Il sindaco precisa che «con questo accordo il Comune facilita l'esercizio di un diritto da parte dei cittadini senza però volersi sostituire al Parlamento» e che lo strumento «non ha alcun valore coattivo senza una legge che regoli il cosiddetto testamento in vita». I notai puntualizzano che «non potranno ricevere e non accetteranno dichiarazioni che sono in contrasto con la normativa di legge». «Ad esempio - chiarisce il presidente Suitner non si potrà richiedere di staccare la spina, perché questo si configura come eutanasia e, ovviamente, non è possibile per legge».
Gianluigi Gigli, neurologo, presidente regionale dell'Udc, che tanto si è battuto perché fosse salvata la vita a Eluana, si chiede perché, nonostante queste premesse, il Comune di Udine e il Consiglio dei notai abbiano sottoscritto la convenzione. «Evidentemente per una provocazione propagandistica», immagina Gigli, «o forse si vuole fare i battistrada di determinate soluzioni che chi crede nella vita non può accettare». Siglando la convenzione, il Consiglio notarile si impegna a garantire la presenza in forma gratuita, una volta alla settimana, presso il Comune, di un notaio. Sempre i notai, inoltre, si impegneranno a fornire al Comune, ogni sei mesi, l'elenco delle dichiarazioni ricevute.
Da parte sua il Comune di Udine metterà a disposizione uno spazio idoneo, all'interno delle sedi comunali, per il servizio. Il Comune si impegna inoltre a inserire in un indice elettronico gli elenchi delle Dat forniti dal Consiglio notarile e a tenerlo aggiornato. Le volontà del dichiarante saranno ricevute secondo le linee guida di un modulo predisposto di comune accordo tra l'amministrazione municipale e i notai. «Le dichiarazioni, che potranno essere modificate o ritirate, saranno conservate dal Consiglio notarile - si fa sapere - e all'interessato verrà consegnata apposita ricevuta e, a sua richiesta, un'ulteriore originale della dichiarazione».
«Si tratta di un'iniziativa di nessun valore reale, in assenza della legge, e quindi di uno spreco di denaro pubblico - insiste Gigli -. Rammarica il fatto che tanti esponenti pubblici locali, provenienti dal mondo cattolico, si siano lasciati strumentalizzare. La posizione dell'Udc, in ogni caso, è di assoluta chiarezza e di totale sostegno al ddl sulle Dat all'esame del Parlamento».
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