Turchia partner privilegiato per far crescere le Pmi italiane

Dalla Rassegna stampa

 Nello scenario economico italiano in cui gli indicatori continuano a non essere confortanti, per le imprese si pone la strada dell’internazionalizzazione per recuperare le dimensioni produttive, reddituali e anche occupazionali perse in questi anni. Per questo è vitale la capacità di favorire l’incontro tra sistemi interessati e stimolare la conoscenza reciproca e la promozione. In tale direzione si colloca la visita che il presidente turco Abdullah Giil, il vicepremier Ali Babacan e Rifat Hisarciklioglu, presidente dell’Unione delle Camere di Commercio turche, faranno in Italia, accompagnati da oltre un centinaio di imprenditori. La missione assume particolare rilevanza per la possibilità di consolidare una storica collaborazione economica bilaterale. La visita, inoltre, si tiene a pochi mesi dall’inizio del semestre italiano di presidenza europea e guarda con attenzione a quell’impulso che il nostro Paese può dare al processo di adesione della Turchia all’Ue.

In questo contesto Network Globale, agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale, ha fortemente voluto e realizzato il primo "Matching Italia Turchia", oggi. In collaborazione con i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo economico, il business forum punta a verificare la possibilità di consolidare le partnership bilaterali, realizzarne di nuove e analizzare gli scenari che si aprirebbero per l’Europa con l’allargamento dei confini nel Mediterraneo. Vogliamo sia un incontro che coniughi l’alta rappresentanza istituzionale - grazie alla presenza di Emma Bonino, ministro degli Esteri, e di Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo Economico – con la riflessione economica. Alle oltre cento aziende turche, si affiancheranno più di trecento aziende italiane che animeranno il confronto e daranno vita ad una fitta serie di incontri b2b. Network Globale ritiene che la Turchia sia un Paese attrattivo per il sistema delle imprese italiane, già rappresentato da ben oltre mille aziende là attive: il Pil turco è passato da 231 a 786 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni e nel 204 arriverà a un livello vicino ai 980 miliardi, con un tasso di crescita stimato nel prossimo triennio nel 5,2%. II tessuto produttivo poggia su circa 3,5 milioni di aziende e le piccole e medie imprese, similarmente al nostro, sono asse portante dell’economia nazionale. La Turchia si colloca al sedicesimo posto tra le maggiori economie del mondo e al sesto a confronto con i soli Paesi Ue.

Abbiamo individuato così nella Turchia un interlocutore privilegiato che possa dare opportunità alle nostre aziende di confrontarsi con un mercato relativamente vicino, ma con potenzialità di crescita per noi oggi inimmaginabili e con una posizione geografica nodale nello scacchiere mediterraneo e orientale. L’obiettivo prioritario di Network Globale è quello di fornire uno strumento efficace per interfacciarsi con il mercato turco offrendo agli imprenditori italiani il supporto del sistema delle Camere di Commercio, delle istituzioni e dei soggetti pubblici e privati che, in una logica di rete virtuosa, possano sostenere concretamente le nostre aziende e con loro il sistema economico e produttivo italiano. Per molte Pini le frontiere sono ancora un ostacolo all’ampliamento delle attività dipendendo ancora del tutto o in gran parte dai mercati nazionali. Esse non dispongono dì conoscenze, risorse e contatti necessari per individuare i mercati su cui operare e le controparti con cui sviluppare business. L’Agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese ha l’obiettivo di far superare questo gap supportando le nostre aziende nei processi di internazionalizzazione, nella cooperazione transfrontaliera, nella partecipazione a reti economicamente efficaci. "Matching Italia-Turchia" è, quindi, il primo step di un programma di iniziative, interventi e servizi calendarizzati per ottenere nuove concrete opportunità per l’Italia. Nella attuale fase recessiva della nostra economia aprirsi a nuovi mercati può rappresentare un passo, decisivo, per far ripartire un sistema produttivo statico e, in alcuni casi, poco innovativo.

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