Testamento biologico, il silenzio della politica e il dramma delle famiglie

Sembra essere stato completamente rimosso dal dibattito politico il tema della libertà di scelta, dell'autodeterminazione del malato.
Di fine vita e testamento biologico i "grandi" partiti non vogliono parlare, quella che era un'assoluta emergenza è improvvisamente scomparsa, tanto a destra quanto a sinistra. Ma se il tema è stato rimosso, relegato in un angolo buio dalla classe politica, così non è per i cittadini che ogni giorno si trovano ad affrontare, spesso in modo drammatico, il tema del fine vita. Oggi è Vittorio Bisso malato di SLA che da Dolo, in provincia di Venezia, reclama in modo pubblico per sé, ma anche per tutti i cittadini, il diritto di poter decidere sul proprio fine vita attraverso il testamento biologico.
La battaglia per consentire a ogni cittadino che lo desideri di rendere conoscibili, certe e vincolanti le proprie volontà sulle terapie alle quali intende acconsentire in caso di impossibilità ad esprimersi, oggi accomuna Vittorio Bisso a Paolo Ravasin e si pone al fianco di quella condotta ieri da Luca Coscioni, Piergiorgio Welby e Giovanni Nuvoli. Quello di Vittorio Bisso è l'ennesimo, inequivocabile atto di denuncia verso quei politici sempre pronti a sfoderare affermazioni retoriche sulla sacralità della vita ma che poi non agiscono concretamente per sostenere le difficoltà dei malati e dei loro familiari. Una denuncia di quella classe politica che per interessi di bottega e misera ricerca dei favori delle gerarchie vaticane, continua ad osteggiare l'istituzione dei registri comunali dei testamenti biologici che se aperti, come nella disponibilità dei comuni, consentirebbero ai cittadini di redigere un atto di sicura valenza giuridica. Anche in Veneto non mancano i comuni che hanno voluto negare questo diritto lasciando inascoltate le richieste dei cittadini per l'istituzione del registro comunale dei testamenti biologi, su tutti il comune di Venezia dove una petizione popolare, promossa da associazione Coscioni e altre realtà cittadine, che ha visto una grande e convinta adesione dei veneziani, continua dopo oltre due anni a non ricevere alcuna risposta dal Sindaco grazie anche alla complice indifferenza dell'intero consiglio comunale.
Di quanti Vittorio Bisso ha bisogno la politica per smetterla con il pietismo e decidere di dare ascolto alla voce dei cittadini?
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