E sui conti la bufera arriva in Comune I Radicali: fondi ai gruppi, ora tutto online

Dalla Rassegna stampa

Dopo la tempesta in Regione, riflettori puntati sul Campidoglio. "Adesso" chiede il radicale Riccardo Magi "non è più rinviabile la pubblicazione online dell'ammontare e della ripartizione dei fondi ai gruppi, a singoli consiglieri e per ogni altra attività finanziata". Un altolà che diventa un tam tam. E Antonella De Giusti, il minisindaco del XVII municipio "cinguetta" su Twitter: "Giovedì chiudono il bilancio a Roma, chiedete che cosa prendono i gruppi e i singoli consiglieri come quota di bilancio. Serve fare pulizia anche al Comune. Vanno bene gli interventi sul decoro della città e sui servizi sociali, ma basta con le feste, come quelle di Tredicine a Villa Lazzaroni o al Gran Teatro, iniziative che sono solamente elettorali".

Il capogruppo del Pd Umberto Marroni rassicura: "Siamo d'accordo con i Radicali sulla pubblicazione online dei fondi per i gruppi ma sono cifre e procedure nemmeno lontanamente paragonabili al vergognoso scandalo che ha coinvolto il gruppo del Pdl alla Regione Lazio, è bene fare chiarezza". Poi aggiunge che ad esempio il gruppo del Pd riceve all'anno per il suo funzionamento 200 mila euro, "senza carte di credito o bancomat, il tutto gestito direttamente dall'amministrazione attraverso un tesoriere che è un funzionario del Comune e non un politico e poi quattro livelli di controllo da quello mensile del tesoriere all'invio di tutte le fatture alla Corte dei Conti alla fine dell'anno".

Ma qual è invece lo scenario a cui si riferisce la De Giusti? In Campidoglio il grimaldello dei finanziamenti concordati dopo una lunga trattativa da tutti i partiti si chiama da sempre "manovra d'aula". Scatta al momento dell'approvazione del bilancio preventivo. E sul tavolo ci sono svariati milioni destinati a interventi di ogni tipo nella città, dal sostegno alle cooperative sociali all'asfaltatura di una strada, fino a feste e spettacoli da tenersi nei quartieri, iniziative culturali e così via, suggeriti, sotto forma di emendamenti al Bilancio, dai singoli consiglieri di tutti i partiti.
È una legge non scritta ma funziona da decenni. In che modo? I consiglieri comunali si consultano con i consiglieri municipali delle zone di Roma dove sono radicati ed hanno un seguito elettorale e si fanno inviare le proposte di intervento. Dopo le scelgono e le fanno diventare quegli emendamenti che vengono discussi in aula.

E alla fine di un gioco serrato di incastri, di trattative tra maggioranza e opposizione, la mossa finale che sancisce il patto, diventa un maxiemendamento di giunta che di solito contiene le indicazioni dei gruppi che a loro volta sono la sintesi di quelle dei consiglieri.

Si calcola che in media il plafond non scritto ma realistico sia tra i 150 e i 200 mila euro per ognuno dei sessanta consiglieri. Ma a volte i gruppi possono decidere di far confluire i fondi su pochi progetti mirati o anche altro, ma rimane la sostanza della manovra. Che non esclude poi un voto generale contrario dell'opposizione. Precisa Marroni: "Il Pd quest'anno punta sui fondi per i buoni casa, il diritto allo studio e coop sociali oltre a chiedere niente tagli ai municipi". Il presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici, Pdl, afferma: "La cosiddetta manovra d'aula rispetto all'approvazione del Bilancio consiste nel far confluire finanziamenti rispetto a singole esigenze della città, secondo scelte fatte dai dipartimenti".

Ma, ad esempio, ai tempi dell'assessore alla Cultura Umberto Croppi, fu lui stesso a rifiutare circa due milioni di finanziamenti per iniziative che non aveva deciso e che erano stati destinati al suo dipartimento alla fine della manovra. Furono dirottati al Gabinetto del sindaco.

© 2012 La repubblica - Cronaca di Roma. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Il 1° dicembre 2015 presentai una richiesta di accesso civico al Responsabile della Trasparenza della Regione Piemonte, richiedendo la pubblicazione online delle determinazioni (con relativi elenchi nominali) inerenti gli incentivi assegnati ai dipendenti regionali impegnati nella realizzazione...
Assicurare la sovranità al cittadino in ambito locale e globale deve essere l’obiettivo di fondo dell’azione radicale. Proponiamo dunque un modello alternativo a quelli che si sono susseguiti in Italia, tutti fondati su un controllo centralizzato e in mano a partiti.Un modello federale che si fondi...
Ogni anno ritroviamo sui giornali le classifiche sulla qualità della vita nelle principali città del mondo. Tra i molti parametri considerati, quello sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini è uno dei meno indagati, ma assume importanza nell'ottica delle buone relazioni tra amministrazioni e...