La spending review va in aula tagli veri per un bilancio virtuale

Dalla Rassegna stampa

LO SFORZO necessario, nonostante un taglio complessivo in tutti i settori dell’amministrazione di 110 milioni, è stato quello di garantire i fondi per le politiche sociali, per i più deboli, «ma ora dobbiamo pensare alla cultura, all’occupazione e al futuro, per non restare indietro». L’assessore al Bilancio Francesca Balzani spiega al Consiglio comunale la situazione dei conti del Comune e lo fa tra gli attacchi del centrodestra - e con le critiche del radicale Marco Cappato e del grillino Mattia Calise - per un bilancio costruito senza la condivisione dell’aula «ma con decisioni prese altrove, senza alcuna possibilità di inter- venire». In realtà il bilancio è ancora virtuale visto che si attendono le decisioni del governo sulla richiesta di cui Milano è capofila, ovvero quella di lasciare ai comuni l’intero gettito dell’Imu senza che lo Stato ne trattenga una parte, «una grande incoerenza».

Intanto quella fatta è stata una «profonda correzione del bilancio», visto che «c’è stato un momento in cui i servizi essenziali erano a rischio». Una correzione ottenuta con una contrazione della spesa da 2.646 a 2.500 milioni e con un taglio che ha segnato profondamente ogni assessorato. Snocciola cifre, l’assessore. Settore sport: da 12 a 6 milioni. Avvocatura comunale: da 2,7 a 1. Casa: da 38 a 32. Politiche per il lavoro e lo sviluppo: da 21 a 12. Cultura: da 27 a 23. Marketing territoriale: da 5,3 a 3. Educazione: da 96 a 89. Gabinetto del sindaco: da 3,2 a 2,4. Direzione generale: da 3 a zero. Le politiche sociali, il settore più delicato perché riguardai bisogni dei più deboli, ha ridotto le sue previsioni di spesa da 190 a 164 milioni. «Una riduzione significativa, ma non sufficiente: se oggi dovessimo chiudere in sicurezza il bilancio dovremmo agire sull’addizionale Irpef e sull’Imu», ammonisce Balzani, riferendosi a quegli aumenti corposi che, fino a settembre, sono rimandati.

È su queste ipotesi che l’opposizione attacca. «Il ruolo che per la giunta Pisapia avrà il Consiglio comunale fino a settembre è quello di passacarte, la stessa maggioranza viene messa di fronte ad una situazione già decisa», accusa il consigliere di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato. Smentisce la maggioranza: «Apprezziamo la chiarezza dell’assessore e ne condividiamo l’indirizzo», assicura Patrizia Quartieri capogruppo di Sel, con il collega del Pd Lamberto Bertolè che appoggia e rilancia: «Lavoreremo nelle prossime settimane proponendo per quanto possibile, progressività nelle aliquote e nelle tariffe». Non basta al Pdl «C’è un’ipocrisia sconcertante nello scaricare le responsabilità sul governo», per Fabrizio De Pasquale -né al capogruppo della Lega Alessandro Morelli che conta: «Nel 2013 le delibere di giunta sono 999, quelle di Consiglio 20: il vento nuovo si è portato via la democrazia da Milano».

 

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