Sentenza storica, ma per pochi

Una “sentenza storica” non esita a esordire il Foglio, sia pure in una cauta pagina 7. La Corte di giustizia europea mette l'altolà ai brevetti sugli embrioni. Avvenire piazza la notizia storica in apertura di prima pagina, ma dev'essere un giornale marziano. Su altri 20 quotidiani presi in esame, appena 4 dedicano alla “sentenza storica” uno spazio in prima: Repubblica un richiamino a piè di pagina, il Mattino poche righe a una colonna di piede, il Messaggero un titolo a due colonne sempre di piede, il Sole 24 Ore 3 righe nel notiziario di spalla, tra il rallentamento del Pil cinese e la morte di Zanzotto. Fine. Generale sottovalutazione della notizia o generale imbarazzo?
Prudenza, tanta prudenza. E grande attenzione a dare la voce a favorevoli e contrari.
Il Corriere della sera (pagina 27) ospita i commenti di Giuseppe Remuzzi (“Un errore non sfruttare cellule che non crescono più”) e Bruno Dallapiccola (“Riconosciuta la vita umana sin dal suo concepimento”).
Il Sole 24 Ore (pagina 19) fa intervenire Francesco D'Agostino (“I valori prima della scienza”) ed Elena Cattaneo (“Scelta devastante per la ricerca”). Però attenzione all'effetto panino, quello in voga in certi tg. La ricetta è nota: prima fai parlare A, poi concedi spazio a B a cui replica ancora A.
Scelta consapevole o no, è quanto combina Margherita De Bac sul Corriere alla fine del suo servizio: prima ospita Filomena Gallo dell'Associazione Luca Coscioni, poi il sottosegretario Eugenia Roccella ed infine il genetista Carlo Alberto Redi che chiude il discorso: la sentenza è frutto di “un pregiudizio sbagliato e di un' etica fasa”. Panino farcito alla Roccella.
Panino anche per il Messaggero (pagina 16). L'articolo di Carla Massi, in coda, ospita nell'ordine l'Associazione Coscioni, Greenpeace e D'Agostino a singolar braccetto e infine Redi. Poi però intervista il neurologo Paolo Calabresi (titolo: “Tante sperimentazioni ma pochi risultati soddisfacenti”) che risponde idealmente alla prima delle domande che Pietro Greco (Unità, pagina 37) raccoglie a grappolo alla fine del suo articolo: “La tutela dell'embrione umano può essere in ogni caso a discapito della salute di un umano adulto?”. Se non ci sono stati risultati soddisfacenti, il problema non si pone. Difficile però far recedere dalle sue tetragone convinzioni Maria Antonietta Coscioni, a cui Elena Dusi (Repubblica, pagina 23) concede l'ultima parola: la sentenza “cancellerà i risultati delle ricerche compiute finora insieme ai possibili benefici per i malati”.
Decisamente a favore della sentenza il Mattino (pagina 12) con l'intervista di Chiara Graziani a Donato Matassino, genetista e bioeticista (“Meglio le cellule adulte, producono gli organi da rimpiazzare”) Decisamente contro la Stampa (pagina 22), che ospita come unico commento un'intervista di Valentina Arcovio a Redi. Resta l'elenco degli assenti ingiustificati: Libero e Liberazione, Secolo d'Italia e Fatto Quotidiano... Sentenza? Quale sentenza?
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