Senatore a vita? Troppo poco, meglio Nobel. E alla fine Pannella resta un militante radicale

Dopo la petizione per chiedere al capo dello Stato la nomina di Marco Pannella senatore a vita, ieri è partita un'altra iniziativa a favore dello storico leader dei radicali: proporlo come Nobel per la pace. «Stiamo organizzando una raccolta di firme in tutta Italia per sottoporre al governo la richiesta della candidatura.
Aspettiamo a questo punto dal presidente Berlusconi una risposta». Ha detto Mario Campanella, giornalista e ideatore del gruppo che ha raccolto migliaia di adesioni in 48 ore, sia sul social network facebook che all'indirizzo pannellanobelpacelibero.it. «Al presidente Berlusconi chiediamo un atto politico significativo e simbolico, che è quello di rappresentare un'Italia di non violenza, di diritti civili, di lotta ai soprusi e di impegno democratico reale. C'è l'opportunità per il Paese e anche per il governo di raccogliere un risultato di prestigio attraverso un'azione politica transpartitica, percepita da tutte le generazioni come un momento di orgoglio condiviso».
Al momento però Marco Pannella è ancora in sciopero della fame, avendo nei giorni scorsi interrotto quello della sete dopo la lettera del presidente Napolitano e le 'aperture' - fin qui a parole - delle istituzioni che hanno promesso un dibattito sulla condizione delle carceri italiane.
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