Sempre liberi «Grillo impara da noi»

Guai a vederla come un'apertura: i Radicali «dialogano con tutti».
Ma l'appello a Beppe Grillo che Marco Pannella ha lanciato («Stai attento, perché senza dialogo si va a sbattere. Il pianeta grillino non è armato di esperienza: siamo pronti a mettere a disposizione i frutti della nostra») è stato letto da alcuni come l'alba di una nuova alleanza. Anzi: non-alleanza, data la regola aurea del Movimento 5 Stelle che in base al suo non-statuto non può stringere alleanze con dei «partiti».
«Sicuramente i radicali non possono essere considerati partito "tradizionale" », commenta il neo-confermato segretario Mario Staderini. «Lo dice la nostra doppia tessera: chiunque può iscriversi anche se è di un altro partito». È Grillo piuttosto che «si adatta a governare l'antidemocrazia attraverso una gestione non libertaria e prevedendo espulsioni». Sia Pannella che Grillo hanno evocato un «processo di Norimberga per i partiti». Il comico, secondo Staderini, «sta interpretando una sceneggiatura scritta da noi in 50 anni». Se i Radicali fossero conosciuti «sarebbe noto che il superamento dello stato di illegalità in cui versa l'Italia è per noi la battaglia fondante», dice ancora il segretario. «Ormai rischiamo di essere un modello da esportare: come esportammo il fascismo».
Guai comunque a parlare di alleanze. È «prematuro», in una situazione in cui le prossime elezioni, tuona dal palco il segretario, si configurano come l'«ennesima truffa». Certo è che con il Pd i radicali eletti nel 2008 nelle liste del partito di Pier Luigi Bersani - sono "separati in casa". Bersani ha escluso di dialogare con Pannella e i suoi in vista della prossima tornata elettorale, e lo stesso ha fatto Riccardo Nencini per il Psi. Il segretario del Pd era stato invitato al congresso dei radicali chiusosi ieri. Ma «ha ritenuto di non venire», spiegano nei corridoi dell'Ergife a Roma. Neanche «passare dai tecnici ai notabili farà uscire questo paese dall'illegalità».
Interlocutori possibili? Aree liberali come quella di «Fermare il declino» o quella dei cattolici liberali. Ma la partita resta aperta: i Radicali, al momento, restano ancora "liberi".
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