Sei gay? Niente patente Poi la motorizzazione ci ripensa

Tutto è bene quel che finisce bene. E per Cristian Friscina, che ha avuto il coraggio e la pazienza di denunciare, ieri è stato il giorno della vittoria: la motorizzazione di Brindisi ha accettato il suo ricorso, e finalmente potrà avere una patente di guida "normale". Fatto sta che, annus domini 2011, in Italia capita che se sei omosessuale qualcuno pensa sia giusto rifilarti una patente di guida per disabili. Motivo: l'omosessualità rientra tra le «patologie che potrebbero risultare di pregiudizio per la sicurezza della guida», come ha spiegato la Motorizzazione a Cristian sei mesi fa, quando ha chiesto il rinnovo della patente emessa nel 1999. Infatti l'omosessualità viene categorizzata come "disturbo dell'identità". L'omosessualità di Cristian era diventata "pubblica" - cioè inserita in circuiti informativi istituzionali - perché quando il ragazzo era stato chiamato per il servizio di leva aveva esplicitato la sua omosessualità. Un passaggio delicato questo, che quando la leva era obbligatoria faceva discutere. Dichiarandosi omosessuali, infatti, si aveva un'altissima probabilità di essere riformati. Bisognava però passare attraverso le "forche caudine" di una visita al reparto neuropscihiatrico dell'ospedale dove si veniva sottoposti a un lunghissimo test (che serviva a verificare se si dicesse o no la verità). Verificata l'omosessualità del ragazzo si veniva riformati ma negli «schedari» rimaneva il marchio: disturbo della personalità.
Così è accaduto a Friscina, quando al momento del rinnovo della patente, gliene è stata proposta una per disabili. Ma lui si è opposto. Il suo caso è stato segnalato dall'associazione Certi Diritti dei Radicali, che ieri ha presentato un'interrogazione al ministero della Difesa, ma proprio ieri è comunque arrivata la notizia che la Motorizzazione ha dato ragione a Cristian.
Sul caso era subito intervenuta anche la ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna definendo la questione «un'odiosa discriminazione» e promettendo un'indagine. Moltissime le reazioni che bollano come pura idiozia il caso. «Si tratta di idiozia rafforzativa dell'omofobia», ha dichiarato Imma Battaglia, presidente di Gay Project, sul caso del ragazzo pugliese al quale è stata negata la patente. «Essere gay rallenta i riflessi alla guida come assumere alcol o psicofarmaci? O consente a molti avvocati di sopravvivere grazie ai ricorsi contro provvedimenti tanto beceri che neppure tengono conto delle sentenze pregresse su casi quasi identici?». Battaglia si riferisce al caso del 2005, praticamente identico. In quel caso a finire nel "mirino" della motorizzazione un ragazzo pugliese. Che ha vinto, e in vari gradi di giudizio come ricorda il suo avvocato Giuseppe Lipera che ritiene «gravissimo» il fatto che non ci siano «vedute univoche tra parti dello Stato». «A Catania si sono già pronunciati il Tar, un giudice del Tribunale e due diversi collegi della Corte d'appello che ebbero a decidere sul caso riguardante il mio assistito Danilo Giuffrida e che hanno censurato la Pubblica amministrazione - ha spiegato - fortunatamente quanto prima interverrà anche la Corte Suprema di Cassazione che abbiamo investito recentemente ritenendo incongrua la somma liquidata a titolo di risarcimento del danno».
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