Se Pannella muore, Perché nessuno lo salva?

Le condizioni di Marco Pannella si aggravano di ora in ora, tanto che negli ultimi bollettini medici si fa capire che la sua vita è a rischio e che comunque, protraendosi lo sciopero della fame e della sete, importanti funzioni vitali di un signore che ha pur sempre 82 anni potrebbero essere già compromesse. Dunque, c'è un uomo che per ottenere qualcosa in cui fortemente crede (l'amnistia per svuotare le carceri) spinge la sua protesta fino al punto di non ritorno. E mentre la sua vita evapora, intorno a lui si svolge una grottesca rappresentazione mondana: centinaia di tweet che gli esprimono una festosa solidarietà (dai Marco sei tutti noi) mentre il festeggiato, sempre più scheletrico e quasi impossibilitato a parlare, riceve gli omaggi di illustri personalità. Come il premier Monti che ieri, nel lasciare la clinica, ha dichiarato testualmente: "Approfondirò il tema delle carceri". Nel mondo delle persone normali chi può cerca con ogni mezzo di impedire a qualcuno di farsi del male fino a togliersi la vita. Anche a costo di usare la forza. Oppure si fa qualcosa per convincerlo. In Italia no.
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