Rifiuti, il Consiglio di Stato blocca Quadro Alto

Moratoria per l'iter del dopo Malagrotta: così per l'esproprio del sito alternativo di Quadro Alto si dovrà attendere ancora. Lo ha deciso il Consiglio di Stato accogliendo l'istanza formulata dalla Colari (Consorzio laziale rifiuti). La IV sezione dei giudici amministrativi di secondo grado ha sospeso l'ordinanza emessa dal Tar del Lazio il 24 novembre scorso che fissava per oggi l'esproprio dei terreni a Riano per dare il via alla realizzazione di una nuova discarica. La discussione nel merito del ricorso è fissata per il 1 7 gennaio. Rischiano, dunque, di allungarsi ancora i tempi per la chiusura definitiva di Malagrotta. Tanto che il prefetto, Giuseppe Pecoraro, ha comunque disposto la proroga della discarica fino al 30 giugno.
Sono sospesi, almeno fino alla prossima udienza, gli atti del prefetto di Roma che individuava Corcolle e Quadro Alto come siti per le nuove discariche provvisorie. L'oggetto della contestazione è la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nel Lazio dichiarata il 22 luglio con decreto dalla presidenza del Consiglio dei ministri, indicando la necessità di realizzare siti alternativi per lo smaltimento dei rifiuti.
È di poche parole, la governatrice Renata Polverini: "Non ho ancora letto la sentenza. Lo farò, poi mi regolerò di conseguenza". Non si perde in giri di parole, il presidente della Colari, Manlio Cerroni: "È inutile precedere gli eventi, aspettiamo il 17 gennaio". Nel mondo della politica, invece, si scatena un fiume di reazioni. "Emerge tutta l'approssimazione e la superficialità con la quale la Regione ha affrontato il tema rifiuti - dice Angelo Bonelli, presidente dei Verdi - Chiediamo che si convochi immediatamente la Commissione: vanno date indicazioni e spiegazioni precise. La prima è come si intende impedire che la città di Roma nei prossimi mesi venga sommersa dai rifiuti". E attaccano i Radicali, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo: "La Polverini, per lavarsene le mani, ha chiesto al Governo il commissariamento per la chiusura di Malagrotta. Nella guerra tra bande, nessuno chiarisce pubblicamente quante siano le volumetrie ancora disponibili a Malagrotta". Interviene Filiberto Zaratti, consigliere Sel alla Pisana ed ex assessore all'Ambiente: "L'operazione della giunta Polverini sui rifiuti nel Lazio è inefficace e soprattutto inadeguata. Alla fine i nodi vengono al pettine: Malagrotta non chiuderà e lo studio preliminare sui siti mostra tutte le sue lacune".
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