Ricongiungimento con matrimonio gay

Il matrimonio omosessuale contratto in uno stato estero può giustificare un permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare. La Questura di Reggio Emilia ha rilasciato il permesso di soggiorno a Rafael cittadino uruguayano sposato in Spagna con Flavio, l'italiano che lo scorso 13 febbraio aveva vinto il ricorso presentato al Tribunale di Reggio Emilia dopo che la Questura gli aveva negato il documento.
L'Associazione Radicale Certi Diritti aveva sostenuto il ricorso della coppia gay proprio a causa del fatto che il ministero non rilasciava a Rafael il permesso di soggiorno, perché in Italia il matrimonio omosessuale non è riconosciuto. «Ciò - sostiene l'associazione - in in violazione del Trattato di Nizza sulla libera circolazione e del Trattato di Lisbona sulla lotta alle discriminazioni».
Nel ricorso, pur non richiedendo la trascrizione del matrimonio, materia che con il diritto di famiglia viene lasciata alla competenza esclusiva di ogni Stato membro dell'Unione europea, si chiedeva l'applicazione delle norme che regolamentano la libera circolazione dei cittadini europei e dei loro familiari. Il Tribunale aveva accolto il ricorso.
«Il rilascio del documento a Rafael da parte della Questura di Reggio Emilia - scrive l'associazione - è il primo documento nella storia italiana che dà efficacia al riconoscimento dello status familiare delle coppie omosessuali, un altro grande passo di civiltà per il superamento delle diseguaglianze e delle discriminazioni».
Secondo il segretario della Lega Nord Emilia, il deputato Angelo Alessandri, invece, «la decisione del tribunale di Reggio Emilia che, riconoscendo surrettiziamente la validità del matrimonio omosessuale anche nel nostro Paese, ha concesso il permesso di soggiorno a un cittadino extracomunitario, può diventare molto pericolosa nel momento in cui si pensasse che questa forma di ricongiungimento "familiare" tramite il permesso di soggiorno stesso possa poi tramutarsi nel conferimento del diritto di cittadinanza».
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