Regione, lite sugli insulti Formigoni: sono io l'offeso

Dalla Rassegna stampa

L'eco di quel «pirla» urlato in aula arriva anche a Bruxelles. Roberto Formigoni è in missione nella capitale europea per incontrare i governatori delle quattro regioni motore d'Europa. E dal parlamento della Ue, il presidente lombardo torna sull'episodio che ha fatto esplodere l'aula del Pirellone. «Io non ho offeso nessuno. Il fatto grave è stato semmai l'insulto del consigliere idv nei miei confronti». È Stefano Zamponi che deve delle scuse? «Sarebbe giusto che accadesse, ma non sono così formale da avanzare questa richiesta».
Controreplica dell'interessato: «È Formigoni che deve chiedere scusa ai cittadini lombardi per aver svilito la prestigiosa carica che, indegnamente, sta ricoprendo», dice Zamponi.
Da Bruxelles il governatore non sfugge nemmeno al tema caldo di questi giorni. La corruzione? «C'è evidentemente un istinto a corrompere e ad essere corrotti in alcune persone, e non esisterà mai un sistema perfetto che impedisca, all'uomo che lo vuole, di violare la legge».
«Ho reso più complicata la vita agli eventuali corruttori e agli eventuali corrotti», sottolinea comunque Formigoni. Ma che cosa «si può fare ancora? Un intervento sul livello legislativo. Questa è una competenza nazionale, ma io ho allo studio delle proposte che avanzerò al Consiglio regionale affinché le proponga al Parlamento nazionale».
Mentre Formigoni «esporta» al parlamento europeo il dibattito sul termine «pirla», a Milano, nell'aula della commissione ambiente, la maggioranza di centrodestra incassa una prima sconfitta. Salta per mancanza del numero legale la Commissione ambiente di Regione Lombardia, durante la quale si sarebbe dovuto dare un parere sul progetto di legge sullo sviluppo, il cosiddetto «Cresci Lombardia». Tra gli assenti anche il vicepresidente della Commissione stessa, Angelo Giammario, il pidiellino indagato per corruzione e già assente durante la scorsa seduta, mentre veniva perquisito il suo ufficio al Pirellone. «Il problema in Lombardia non è solo giudiziario ma anche politico — dicono in coro i pd Giuseppe Civati e Giuseppe Villani —; in questo periodo così complesso e delicato, la Regione non riesce neanche a gestire l'ordinaria amministrazione e fallisce proprio sulla prima iniziativa di rilancio della propria azione governativa». Polemico anche Gabriele Sola, consigliere regionale dell'Idv: «Oltre a mortificare la credibilità dell'istituzione regionale, è evidente che i guai dei consiglieri regionali indagati paralizzano anche i lavori del consiglio e delle commissioni».
Ingiurie e insulti. «Nella maggior parte dei casi i gay sono malati ed è una malattia da cui si può uscire e si può essere curati. Tra gli omosessuali c'è il depravato e chi è affetto da questa malattia, è una tesi che non mi va di escludere». Pensieri e parole dell'assessore Romano La Russa raccolti dalla Zanzara a Radio 24. «Però si può guarire: si deve essere fortunati, grazie ai medici, agli psicologi, incontrare una donna giusta, avere una famiglia che ti segue». Furibonde, come ovvio, le reazioni. «L'assessore La Russa dimostra ancora una volta di essere figlio di una cultura intollerante», attacca Arianna Cavicchioli del Pd.
Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e presidente onoraria dell'associazione Luca Coscioni, annuncia un'interrogazione urgente ai ministri del Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero, e della Salute, Renato Balduzzi, per sollecitare un intervento del governo.

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