E i radicali pro-Renzi "rottamano" Pannella

Chiamatelo come vi pare: parricidio o, poiché siamo in tema, rottamazione. Perché forse mai come ora anche tra i radicali i leader storici e le figure carismatiche vengono messe in discussione, i loro diktat allegramente ignorati.
I seguaci torinesi di Pannella&Bonino hanno deciso di schierarsi alle primarie e appoggiare Matteo Renzi. Scelta che ai cultori del laicismo farà venire i sudori freddi. Il guaio, oltretutto, è che Marco Pannella era stato chiaro: alle primarie non ci si schiera; di più, non si partecipa. In mezza Italia, invece, l'imposizione del padre padrone è stata disattesa: prima adesioni individuali, poi addirittura gruppi più o meno organizzati, infine associazioni. A cominciare da Torino, dove la Adelaide Aglietta ha appena annunciato il suo endorsement per il sindaco di Firenze. Scelta deflagrante, perché a guidare i ribelli è il presidente dei Radicali italiani, quel Silvio Viale vulcanico medico militante, trent'anni a dar battaglia tra l'ospedale, le piazze e il palazzo: lo spinello libero, il crocefisso vietato, le nozze gay, l'eutanasia, la Ru486. Da qualche anno Viale è il peggior incubo del vecchio leader: l'hanno eletto per tre volte consecutive presidente dei Radicali, l'ultima qualche mese fa, e sempre contro il candidato sponsorizzato da Pannella. Adesso quest'ultimo "parricidio" che sta squassando la galassia radicale. Per di più a sostegno del meno laico - con Tabacci - tra i cinque candidati.
Pannella non l'ha presa bene. Ha scritto una mail a Viale e ad alcuni compagni, annunciando che non rinnoverà la tessera dei Radicali italiani, visto che il presidente è Viale. «Mi sorprende e mi addolora il sostegno a questa iniziativa chiaramente Vialesca (sic) pressoché unanime di tutta la Aglietta». A dargli manforte Angiolo Bandinelli, scrittore toscano, ex deputato radicale: «A nessuno sfugge il significato politico di quell'iniziativa: anni fa c'erano i "compagni di viaggio", i cosiddetti indipendenti di sinistra. Fecero tutti la figura dei c. Per fortuna i torinesi non sono "indipendenti" di sinistra».
Il guaio è che non sono soli. All'ultima riunione dell'associazione Enzo Tortora di Milano molti militanti hanno annunciato di volersi schierare alle primarie. E così in altre città. È pure spuntato un gruppo, «Radicali per Renzi». Viale, che è anche consigliere comunale eletto nel Pd, tenta di smussare gli spigoli: «Il carisma e la storia di Pannella fanno sì che dove c'è lui ci sono i radicali. Prendo atto del suo dissenso, ma rivendico la coerenza di una posizione che ci vede collocati nel centrosinistra». Sì, ma proprio con Renzi? «Sui temi laici non si tratta di soppesare strumentalmente le posizioni personali, ma la disponibilità a permettere che il Paese e il Parlamento possano pronunciarsi. E su questo Renzi c'è».
Fine delle polemiche? No, c'è da starne certi. Anche perché Viale alla fine qualche sassolino se lo toglie. «Tanto alla fine gli accordi elettorali li sottoscrive Pannella con la sua lista, che è un'associazione chiusa».
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