I radicali chiudono il congresso, in bilico la rottura col Pd

È stato il congresso dei continui attacchi all'alleato del Pd, ma anche quello della polemica interna di Marco Pannella che ha minacciato i suoi compagni di «andare alle Maldive per un lungo periodo di tempo». Alla maratona oratoria del decimo congresso dei Radicali italiani è successo di tutto, fatta eccezione per la scontata rielezione del segretario uscente Mario Staderini. Chi non è stato invece confermato come alleato è stato Pier Luigi Bersani: il filo che regge la difficile alleanza si è ulteriormente teso, anche se non si è ancora spezzato. Pannella si è esibito in un lungo elogio del leale rapporto nel '94 con Berlusconi, mentre quello di oggi con il Pd sarebbe di gran lunga peggiore. Anche Staderini, fin dal giorno dell'inaugurazione dell'assise aveva fatto un duro attacco ai democratici accusandoli di lavorare per l'espulsione della delegazione Radicale dai gruppi parlamentari per «biechi interessi elettorali». Ma alla fine la scelta di campo è rimasta in bilico. Il pianeta Radicale non sa se e come si ricandiderà alle prossime elezioni politiche. Per ora si limita a chiedere a tutti di collaborare con le riforme liberali da anni proposte dal Pr, amnistia in primo luogo. Neppure con Verdi e Socialisti, anche loro alle prese con una scommessa elettorale, c'è stato nessun passo avanti. Anzi, si è registrata una rottura con il Psi di Riccardo Nencini,fischiato dalla platea congressuale.
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