Raccolta di firme per senatore a vita

Ora tutti li cercano; una volta eletti tutti li evitano. È il destino dei radicali, corteggiati prima del voto, temuti quando sono parlamentari: un clichè che si ripete elezione dopo elezione. Loro, i radicali, un po' ci giocano: una volta si alleano con il centrodestra, l'altra con il centrosinistra. Poi, alla fine, fanno come vogliono loro. Così in campagna elettorale prima c'è la gara - il cui starter è stato l'ex presidente della Camera Bertinotti - per chiedere al Capo dello Stato di nominare il 'vecchio' Marco Pannella a senatore a vita. Poi quella per offrire apparentamenti e raccolta firme. Stavolta, a dir il vero, la corte arriva più da destra che da sinistra: il Pd è rimasto bruciato dalla convivenza dell'ultima legislatura con i parlamentari radicali eletti nelle proprie liste che hanno votato spesso in dissenso con il partito democratico. Questioni sulle quali il leader radicale sorvola, continuando gli scioperi della fame e della sete per portare l'attenzione sull'emergenza carceri. Pannella si lascia 'tentare' ma non accetta la corte di nessuno, ben sapendo che, in una campagna elettorale così breve, i vari protagonisti non lasciano nulla di intentato per raccogliere voti, anche 'accogliendo' le più svariate istanze della società civile.
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