Quinto contro Pannella: epurato perché mi convertii

Accusato, condannato, buttato fuori dal partito e tutto questo perché si è convertito e ha deciso di sposarsi in chiesa. Una colpa che il suo ex partito, quello dei Radicali, non gli avrebbe mai perdonato. Questa è la storia di Danilo Quinto, come oggi la si legge sul sito www.corrispondenzaromana.it, agenzia di informazione settimanale che si occupa di questioni politiche, sociali, culturali dall'ottica cattolica. Secondo il sito, dunque, una «improvvisa campagna di aggressione mediatica» ha portato in questi giorni alla ribalta Quinto, condannato a dieci mesi per appropriazione indebita, su denuncia del Partito Radicale. «Quali sono le vere ragioni di questo linciaggio giudiziario e morale?», ci si chiede nell'articolo firmato da Veronica Rasponi, in cui Danilo Quinto ha militato dal 1986 nel Partito Radicale, al cui interno ha ricoperto dal 1995 al 2005 l'incarico di tesoriere.
Nel 2003 incontrò la donna che sarebbe divenuta sua moglie. Grazie a quest'incontro, iniziò la sua conversione alla fede cattolica. Si sposò in chiesa e dopo quattordici mesi nacque suo figlio. Proprio questo suo deciso cambiamento di vita e di idee, sempre secondo quanto spiegato in www.corrispondenzaromana, avrebbe scatenato la reazione violenta del suo partito, fino alle accuse e le denunce.
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