Province, i consiglieri crescono fino a 16

Sprint del Governo sulla riforma delle Province. Il Consiglio dei ministri di domani dovrebbe approvare il Ddl che trasforma i consigli provinciali da assemblee elettive in organi di secondo livello formati da io a 16 membri scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali del circondario.
Il disegno di legge messo a punto dal ministero dell'Interno e dalla presidenza del Consiglio attua la stretta contenuta nell'articolo 23 del Dl «salvaItalia». Modificandola in due punti: il numero massimo di consiglieri che la manovra di Natale fissava in io sarà tale solo nelle Province con meno di 300 mila abitanti per poi salire a 12 in quelle tra 300 e 700mila e a 16 in quelle oltre i 700mila; le nuove regole varranno anche per gli enti chiamati alle urne nel 2012, cancellando il commissariamento (peraltro di difficile attuazione) previsto nel decreto 201.
Il Ddl prevede che si voti domenica tra le 8 e le 20. L'elettorato attivo spetterà ai sindaci e ai consiglieri dei Comuni inclusi nella Provincia purché in carica 45 giorni prima,del voto. Ognuno di loro potrà anche presentare una lista e candidarsi. La ripartizione avverrà con il proporzionale puro, senza premi di maggioranza o sbarramenti. Con una clausola di salvaguardia per i rappresentanti dei capoluoghi a cui andrà almeno un seggio. Gli eletti, a loro volta, nomineranno il presidente a maggioranza assoluta con tanto di ballottaggio se non fosse possibile raggiungerla al primo giro.
Secondo la relazione tecnica l'intera operazione costerà 707.500 euro. Con un risparmio di 118,1 milioni per le casse statali e 119,8 per quelle statali.
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