Pisapia sposta la scuola a sinistra

Il mondo della scuola è deluso. Insegnanti e associazioni «di sinistra» che in campagna elettorale avevano sostenuto convintamente Pisapia perché stufi della gestione cattolica dell'ex assessore Moioli, sognavano una svolta. Ma si sono ritrovati nell'ultimo anno e mezzo a che fare con l'ultracattolica M aria Grazia Guida. E a fomentare la protesta pare che fosse (anche) un'eccessiva assegnazione di fondi a scuole e onlus verso quell'ala. Da oggi si cambia registro. Il sindaco inaugura una virata laica per recuperare consensi ed evitare che quella delusione contagi il voto per la Regione. Se Umberto Ambrosoli starà al Pirellone come Pisapia in Comune, l'equazione rischia di spingere l'elettorale scolastico verso altro lidi. Oggi scatta la prima fase del rimpasto di giunta, il secondo atto è rinviato a dopo le elezioni, sperando di avere più manovra verso Roma o il Pirellone - per muovere le pedine. Dopo le dimissioni della Guida, che si è candidata al Senato con il Centro Democratico, il sindaco nominerà un tecnico per l' assessorato all'istruzione, una figura appunto «che ha già esperienza nel settore e che rappresenti l'immagine di una scuola laica e di sinistra» ha confermato ai partiti che ha incontrato ieri a Palazzo Marino per un primo giro di consultazioni. Di sinistra sì, ma fuori dai partiti. Scartata l'ipotesi dell'ex senatrice del Pd Marilena Adamo che pure era circolata nelle scorse ore. Dovrebbe pescare piuttosto tra un rosa dirigenti di peso o ex provveditori. Impossibile, ha detto, congelare l'assegnazione della delega fino a marzo visto che partono le preiscrizioni ad asili e materne. E oggi nominerà anche il nuovo vicesindaco, un'altra figura indispensabile per la gestione della macchina: sarà Ada Lucia De Cesaris, già assessore all'Urbanistica, terrà anche i Rapporti con il consiglio comunale. Pisapia tratterrà ad interim invece le deleghe alla Casa e ai Lavori pubblici lasciate da Lucia Castellano (capolista in Regione per Ambrosoli) e quella al Bilancio dopo le dimissioni di Bruno Tabacci che punta a fare il deputato del Centro Democratico. Nel «secondo tempo», entrerà in giunta la consigliera della lista civica x Pisapia Anna Scavuzzo, con la delega alla Casa, mentre resta il nodo di una poltrona per due per chiudere la giunta a 12. La capogruppo del Pd Carmela Rozza potrebbe ottenere i Lavori pubblici rafforzati da altre deleghe, visto che scatterà una revisione anche per chi è già in giunta, o il Bilancio, se il dg Davide Corritore in caso di vittoria del centrosinistra a Roma guadagnerà un ruolo da sottosegretario per Expo o di supertecnico in Comune, un collegamento tra Milano e Roma esterno alla giunta. Il mezzo rimpasto rinviato a dopo le elezioni, e la partita delle nomine per le grandi partecipate come Sea e Mm, permetterà di sistemare più tranquillamente il risiko. E ci vorranno tempi più lunghi, ma al prossimo governo Pisapia chiederà una deroga al tetto assessori. «Per gestire città come Milano e Roma non si possono concentrare tante deleghe su 12 persone» sostiene. O forse è troppo complicato accontentare i partiti.
É stata una domenica di consultazioni. Prima Pisapia si è sentito con i segretari del Pd, poi ha incontrato separatamente i gruppi minori. Primi gli esponenti di Sel Patrizia Quartieri e Daniele Farina, alle 15.30 gli Idv Stefano Zamponi e Raffaele Grassi che hanno avuto però il piacere di parlare solo con il braccio destro Gianni Confalonieri («il sindaco preferisce fare un'intervista a Repubblica invece di incontrarci» il commento stizzito), poi il radicale Marco Cappato, Anita Sonego (Sinistra x Pisapia) e Anna Scavuzzo. Questa mattina incontra il Pd, riferisce l'esito agli altri partiti, alle 15.30 riunisce la giunta straordinaria per assegnare le deleghe e infine comunica in aula la nuova squadra.
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