Pioggia e fango sui sopravvissuti. Il ministro: condizioni vergognose, rivedere subito la Bossi-Fini

Un materasso per terra, altri due in verticale a mo’ di pareti, una coperta termica come tetto. Alle cinque del mattino quando un violento nubifragio si è abbattuto sull’isola, la "capanna" all’interno del centro di accoglienza in cui il piccolo Louis dormiva insieme al padre, alla madre e alla sorella è stata spazzata via. Louis e i più piccoli tra i 258 minori ospitati nell’inferno del centro di accoglienza hanno passato il resto della notte nelle macchine e nel pullmino degli operatori della cooperativa, le altre centinaia di profughi da giorni costretti a dormire all’addiaccio si sono contesi un tetto tra i corridoi di quel girone dantesco che potrebbe contenere 250 persone e che invece ne ospita quasi mille. «Una vera vergogna, interverremo subito - dice Cecile Kyenge, il ministro per l’integrazione che esce dal centro abbracciata al sindaco Giusy Nicolini - La legge Bossi-Fini deve essere posta all’attenzione del coordinamento interministeriale che si riunirà nei prossimi giorni. Non possiamo tornare indietro, basta con la repressione, serve un approccio che dia risposte concrete e soprattutto non faccia finire dentro il mare persone innocenti».
Prima Alfano, poi la Boldrini, ora la Kyenge. Le istituzioni sfilano a Lampedusa, esprimono sdegno e vergogna ma i profughi restano lì, ammassati e in condizioni vergognose, moltissimi all’addiaccio, un solo bagno per cento tra donne e bambini. Fino ad ora nessuno ha provveduto ad organizzare un ponte aereo per svuotare il centro. E mercoledì arriva il presidente della commissione Ue Barroso accompagnato da Angelino Alfano, il ministro dell’Interno che, venuto giovedì sull’isola, non ha messo piede al centro di prima accoglienza. «Vedrete che a Barroso faranno trovare tutto ripulito - sbotta polemica il sindaco Giusy Nicolini –ma purtroppo fino a quando l’accoglienza ai profughi resterà un problema di sicurezza ad occuparsi di naufraghi, donne e bambini deve essere la polizia. Qui c’è tanta gente che accoglierebbe in casa alcuni di loro, sono giorni che ricevo telefonate di sindaci di tutta Italia che mi danno la loro disponibilità ad accogliere minori e io non posso fare altro che girare tutto alla questura».
Da domani a Strasburgo l’emergenza immigrazione sarà al centro della riunione plenaria dell’ Europarlamento. «Al prossimo vertice Ue verificheremo la reale volontà politica dei leader europei dice il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero - La tragedia di Lampedusa impone alla Ue di compiere, senza indugi, un netto salto di qualità nella propria azione». La gravissima situazione dei 258 minori non accompagnati presenti a Lampedusa sarà nei prossimi giorni all’attenzione del Consiglio dei ministri, annuncia il presidente del Consiglio Letta, intenzionato anche ad affrontare l’emergenza immigrazione dall’altra sponda del Mediterraneo. «Oggi il nostro problema è la Libia, andremo li direttamente».
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