Perugia, visita di Pannella: Nelle regioni rosse ordine costituito in ‘putrefazione’

Il leader dei Radicali in città: «Le riforme di Renzi? Vanno contro la partecipazione». I ricordi delle prime lotte universitarie e della Marcia della pace con Capitini
«Anche qui, come in altre regioni rosse, c’è una forma di ‘putrefazione’ dell’ordine costituito». A dirlo, martedì all’hotel La Rosetta, il leader dei Radicali Marco Pannella, in città per una conferenza stampa indetta per parlare di alcune iniziative che vedono impegnati i Radicali di Perugia «per favorire l’agibilità» degli strumenti di partecipazione», a partire dalla legge elettorale regionale, «e contro ogni proibizionismo», in considerazione dell’ultimo provvedimento del Comune di Perugia
sui lavavetri e «accompagnatori di carrelli». Pannella poi si è fermato in città per un pranzo al quale ha partecipato anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi e, prima, ha ricordato i tempi delle prime lotte studentesche fatte in città, il successo della prima Marcia della pace e le parole di Aldo Capitini.
Antidemocrazia E a proposito di partecipazione, parlando dell’azione del governo il vecchio leone radicale ha spiegato che «l’antidemocrazia impera e anche quel bischero fiorentino se ne dovrebbe accorgere. Tutte le riforme imposte dal capo del governo e dalla sua maggioranza vanno contro la partecipazione dei cittadini». Uno dei problemi poi secondo Pannella è che questa «antidemocrazia colpisce soprattutto prima delle elezioni quando la gente non può partecipare al dialogo, che è alla base della conoscenza». Sul banco degli imputati in primis c’è il mondo della comunicazione, un’informazione «di regime che qualifica questo regime di per sé come antidemocrazia. Se vogliamo superare questo Stato non di diritto e fare lotta democratica dobbiamo ascoltare quello che la gente sente».
Legge elettorale Nel mirino Andrea Maori e Michele Guaitini, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia.org, hanno messo nel mirino la nuova legge elettorale che il consiglio regionale dovrebbe varare a dicembre: «Abbiamo dialogato costantemente coi consiglieri – dicono – e fatto quattro presidi di fronte palazzo Cesaroni, denunciando il mancato rispetto delle indicazioni internazionali in merito al buon andamento della condotta elettorale che prevede che non si possano sostanzialmente modificare le leggi elettorali nell’ultimo anno di legislatura». Una mobilitazione che ha portato all’eliminazione di ogni esenzione e all’abbassamento, da tremila a 1.500-2000, delle firme necessarie per presentare le liste. I Radicali però vanno oltre e chiedono, in sede di prima applicazione, il dimezzamento: «Il caso – sottolinea Guaitini – dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in parlamento con un’interrogazione dell’onorevole di Scelta civica Adriana Galgano».
Proibizionismo All’hotel La Rosetta ci sono anche Alessandro Massari, membro della direzione del partito e il tesoriere nazionale Valerio Federico che mette sul tavolo anche altre due richieste come l’albo regionale degli autenticatori e l’abolizione dell’obbligo dell’autentica e della validazione: «Bisogna restituire – dice – agibilità alla democrazia». A proposito della modifica al regolamento di polizia urbana votata poche ore prima in consiglio comunale, Guaitini e Maori (che hanno sostenuto le liste dell’attuale vicesindaco Urbano Barelli) si sono detti «particolarmente perplessi per un provvedimento di stampo proibizionista, inutile, demagogico e razzista, che serve solo ad imbonire un’opinione pubblica spaventata».
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