Pensioni, trattativa finale su «esodati» e «precoci»

Passare dalla platea alla dotazione finanziaria. Con questo nuovo parametro di riferimento diventerebbe più agevole salvaguardare dalla nuove regole previdenziali targate Fornero-Monti un numero maggiore di "esodati" rispetto ai circa 6omila lavoratori in mobilità già previsti dalla manovra "salva Italia". Su questa e su altre ipotesi si sta concentrando il confronto tra Governo e i gruppi parlamentari per individuare alcuni ritocchi al "milleproroghe" con cui garantire il più possibile í lavoratori che, essendo con le vecchie disposizioni in prossimità del pensionamento, hanno accettato incentivi per lasciare il lavoro ma che ora, per effetto della nuova riforma, rischiano di restare per diversi anni senza stipendio e senza pensione. Resta però ancora da sciogliere il nodo della copertura finanziaria per inserire il questo correttivo, magari insieme a quello sull'attenuazione dell'impatto della riforma anche sui "precoci" (al lavoro già da 16-17 anni di età) con l'eliminazione degli incentivi sugli under 62, nel decreto all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
Decreto sul quale ieri sono piovuti 858 emendamenti presentati in larga parte dai gruppi di opposizione, Lega in testa. Le modifiche sulle pensioni, su cui spinge soprattutto il Pd (con le proposte mirate di Pierpaolo Baretta e Cesare Damiano), non sono insomma ancora scontate, così come quelle sulle deroghe al patto di stabilità interno per consentire agli enti locali alcune assunzioni e sulla scuola. L'incontro di ieri tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, i relatori al provvedimento, Gianclaudio Bressa (Pd) e Gioacchino Alfano (Pdl), e i presidenti delle due Commissioni è servito per valutare le diverse ipotesi sul tappeto ma non ha ancora sbloccato la situazione.
La decisione sarà presa questa mattina in nuovo incontro tra Giarda e i relatori prima dell'inizio delle votazioni nelle commissioni, che contano di concludere entro giovedì l'esame del testo. Lunedì 23 il milleproroghe approderà in Aula a Montecitorio per il via libera ed essere poi inviato al Senato.
In ogni caso lo spazio per le correzioni è molto limitato. Il Pd ha concentrato il suo ristretto pacchetto di proposte soprattutto sulle pensioni. Dal Pdl sono arrivati una quarantina di emendamenti: dalla proroga al 2012 dell'accordo tra Abi e imprese per lo slittamento del pagamento delle rate dei mutui delle aziende in difficoltà allo slittamento a fine anno dell'entrata in vigore dei requisiti patrimoniali chiesti dall'Eba alle banche passando per la proroga dei fondi in favore dell'ippica. Il Terzo polo punta su misure in chiave "liberalizzazioni" (passaggio delle competenze dell'Agenzia per le infrastrutture autostradali alla nuova Authority per i trasporti e stop alla proroga delle concessioni aeroportuali). Terzo polo e Pd propongono anche una gara per l'assegnazione della convenzione per la trasmissione delle sedute del Parlamento, che il Milleproroghe attribuisce a Radio Radicale per 7 milioni.
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