Pedofilia, le comunità gay contro Bertone

Nel viaggio a Malta di sabato prossimo il Papa potrebbe incontrare le vittime di preti. pedofili. Come è stato in Usa e Australia, l’incontro si svolgerà, come ha spiegato il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi, «in un clima di raccoglimento e riflessione, non sotto una pressione di carattere mediatico».
Nonostante la decisa reazione del Papa dinanzi allo scandalo degli abusi, la Chiesa resta al centro di attacchi e polemiche, come dimostra l’increscioso episodio che ha coinvolto indirettamente Benedetto XVI: stilla sua casa natale, a Marktl am Inn in Baviera, sono comparse ieri scritte oscene a sfondo sessuale.
Il caso dei preti pedofili suscita ulteriori discussioni, come quella che ha investito il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone che due giorni fa, in Cile, difendendo la Chiesa dalle critiche aveva accostato la pedofilia all’omosessualità: «E’ stato dimostrato da molti psicologi e psichiatri - aveva detto Bertone che non c’é legame tra celibato e pedofilia». mentre invece «molti» altri studiosi hanno dimostrato un legame «tra omosessualità e pedofilia».Un paragone che ha suscitato le indignate proteste dell’Arcigav, dei radicali e dell’associazione dei gay di centrodestra GayLib che parlano di equazione «falsa e antiscientifica». Anche in Cile dirigenti politici sia del partito dì governo che dell’opposizione hanno preso le distanze dalle affermazioni di Bertone condannando questo tipo di generalizzazioni.
Intanto l’ipotesi commissariamento grava sul destino dei Legionari di Cristo, congregazione religiosa fondata dal discusso padre Marcial Maciel Degollado, pedofilo e impostore, ma non è «l’unica soluzione possibile». Lo ha affermato il vescovo di Alessandria, monsignor Giuseppe Versaldi, uno dei «visitatori»
incaricati da papa Benedetto XVI di svolgere un’indagine sull’ordine. L’inchiesta - ha aggiunto il presule è ormai conclusa, i rapporti redatti dai cinque ‘ispettori’ sono stati consegnati alla segreteria di Stato, che dovrebbe convocare una riunione a breve. Versaldi ha parlato di «diverse ipotesi suggerite», senza rivelarne i dettagli. Ha tuttavia affermato di non credere che la via scelta sarà quella di un totale scioglimento, anche perché - ha precisato - «ci sono state colpe personali di cui non può essere fatto carico all’intera comunità». «Abbiamo cercato di approfondire al massimo la ricostruzione dei fatti e agito con coscienza», ha aggiunto, sottolineando che l’invio della visita rappresenta l’ennesimo «esempio di coraggio» da parte di Benedetto XVI, deciso a far venire a galla ogni eventuale abuso o irregolarità.
La Santa Sede conferma in queste giornate turbolente la linea della trasparenza sulla pedofilia nella Chiesa, un «cammino tumultuoso» intrapreso tuttavia nella linea del «dialogo»: lo ha confermato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, rispondendo a chi gli chiedeva se il Vaticano non si sentisse in questi giorni «sotto assedio». «Io no - ha risposto il gesuita - e non ho espresso questo atteggiamento», rispondendo «con tre note scritte» agli interrogativi sollevati dai media destinate proprio a «far ragionare e capire la linea adottata contro gli abusi». Padre Lombardi ha poi aggiunto, rispondendo a un’altra domanda, che la pubblicazione delle linee-guida sulle procedure attuate contro i preti pedofili, non sono una novità ma disposizioni diramate fin dal 2003, e non vanno intese come una spiegazione tardiva, ma come un gesto di «chiarimento».
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