Il Pd si autosmentisce sui "fuori ruolo"

Dalla Rassegna stampa

La mossa del celebre personaggio satirico Tafazzi, di colpirsi a ripetizione le parti basse con una bottiglia, rispecchia perfettamente l'animo masochista del Partito democratico. Che anche ieri a Montecitorio è riuscito ad autosmentirsi su un emendamento al ddl corruzione.

Il deputato democratico Roberto Giachetti ha presentato una proposta per limitare le prestazioni "fuori ruolo" di magistrati ordinari, amministrativi e contabili e degli avvocati e procuratori dello Stato. In sostanza non si può lavorare all'esterno degli ordinamenti di appartenenza, "per più di cinque anni consecutivi e in ogni caso il loro distacco - per esempio presso Authority o ministeri, come succede con capi di Uffici legislativi o di gabinetto 'a vita' - non può superare i IO anni nell'arco del servizio. Tra un incarico e l'altro, inoltre, devono intercorrere almeno 5 anni".

Una misura che fa infuriare molti papaveri dello Stato. Ma che, incredibilmente, nonostante il parere contrario del governo, ha ricevuto l'ok da tutti i partiti politici. Pd escluso. Sì, proprio il partito del proponente, Giachetti. L'emendamento è passato in Commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali grazie ai voti del centrodestra, del l'Idv e le eccezioni democratiche Paola Concia e Rita Bernardini (radicale), ma c'è già chi pensa a successive modifiche.

"L'emendamento Giachetti sui fuori ruolo ha avuto lo sbocco che auspicavamo. É una svolta. O almeno la consapevolezza che una svolta è necessaria" ha dichiarato il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno. Ma il Pd non l'ha capito: "Riguarda troppe poche toghe" la giustificazione. Nell'emendamento anche la riduzione degli stipendi che non si cumulerebbero più. Ora bisognerà vedere cosa accadrà in aula. Intanto, per il Pd, è un'altra occasione persa.

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