Pannella a pranzo con Nick «Sei il nuovo Enzo Tortora»

Dalla Rassegna stampa

Nota: questo articolo e i suoi contenuti sono stati smentiti da Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale. "Mi pare utile e necessario dire che MAI abbiamo offerto, o ci sono state richieste, candidature di sorta, nemmeno in via di ipotesi."

Tavolo all'aperto, in piazza dei Caprettari, al ristorante Vernissage. Marco Pannella ha appena finito lo sciopero della fame. Ha appetito. Conosce il menù, perché su questi tavoli è di casa, conosce l'oste e conosce da tanto tempo la sua famiglia. Dunque, la situazione è ottimale. E anche la compagnia al leader radicale va molto a genio, visto che Pannella a Nicola Cosentino vuole bene e lo considera il simbolo della malagiustizia. E la prossima vittima sacrificale di un sistema carcerario «immondo»: «Immondo!!!», grida Marco il libertario tra una portata e l'altra. Mangiano insieme, al centro di Roma, Pannella e Nick 'o 'mericano il quale è arrivato apposta da Caserta per questo pranzo tra amici, non ha ancora smaltito il colpo dell'esclusione dalle liste del Pdl e chissà poi come andrà a finire con i pm che lo vogliono arrestare. Con loro, nel tavolo per quattro, c'è anche Maurizio Turco: garantista doc, deputato radicale che alla Camera ha sempre difeso appassionatamente, nella Giunta per le autorizzazioni a procedere, il deputato campano del Pdl. «Nicola - dice Marco a Cosentino tra un boccone e l'altro, e Pannella ieri è stato una buona forchetta - tu sei innocente. Per questa ragione ti metteranno dentro. In Italia, la giustizia ingiusta funziona così: sei il nuovo Enzo Tortora. Si accaniscono su dite, perché sei pulito». I due si conoscono da tanto tempo. Cosentino con i Radica- li, in Campania, è sempre stato in sintonia. «Il nostro è un sodalizio tra uomini liberi e garantì sti», si dicono vicendevolmente. La questione non è quella di offrire un posto nelle liste Radicali a Cosentino, perché i termini per presentare le liste sono scaduti e i Radicali nel prossimo Parlamento hanno deciso di non esserci. L'altra sera l'offerta di candidatura al «nuovo Enzo Tortora» è partita da parte del leader libertario, ma è acqua passata. Adesso, Pannella pasteggia con Cosentino per stargli vicino: «Nicola, volevo abbracciarti». Nick parla poco, e sorride amaramente:Marco è un fiume in piena: «In Italia la riforma della giustizia è la prima cosa da fare». Cosentino è arci-convinto che è proprio così. Guarda Pannella con l'attenzione e la riverenza che si tributa a un anziano saggio, e gli dice: «Marco, hai ragione tu. Sei rimasto l'unico garantista». «Per cominciare - riattacca Pannella - serve l'amnistia». Sfonda una porta aperta. «Quello - dice Nick - è il primo provvedimento che occorrerebbe». Parlano di storie napoletane, anche vecchie, di quando Pannella faceva politica laggiù. Su Berlusconi e Alfano sorvolano, non vogliono rovinarsi il pranzo. Nick a Marco: «Grazie, mi sei sempre stato affianco». Nick a Turco: «Grazie anche a te, per avermi ogni volta difeso in Parlamento. Conosci le carte dell'inchiesta contro di me, come se fossi un avvocato». Un passante li vede, li riconosce. Si avvicina e dice a Cosentino: «Ma sono sicuri che lei è 'o malamente? Ma le ha viste le liste del Pdl? Che gentaccia c'è lì dentro...».

 

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