Pannella: "Continuo lo sciopero della sete". E dopo l'operazione fuma il sigaro

Dopo l'intervento all'aorta addominale, Marco Pannella ha tenuto questa mattina una conferenza stampa, assieme a Rita Bernardini, dal policlinico Gemelli dove è ancora ricoverato da lunedì notte. Sta bene, è apparso in video in buone condizioni, con tanto di giacca e maglioncino, e con una voce chiara e ferma. Ha ripreso a fumare addirittura il sigaro toscano e si concede una botta di autoironia annunciando di voler proseguire lo sciopero della sete per protestare contro le condizioni delle carceri italiane: “Ieri Ignazio Marino, da medico, se n'è subito accorto ma io non avevo pubblicizzato molto che stavo in sciopero della sete, se no parte la solita solfa 'Pannella nun magna, nun beve, ma poi chissà se è vero”.
Tra un denuncia delle morti in carcere e un appello a Papa Francesco perché chieda "subito" amnistia e indulto come fece papa Wojtyla, Pannella si racconta e spiega di aver "accettato che mi mettessero il burro di cacao e fumo un toscanello alla grappa, con piena autorizzazione medica - precisa - perché a Madrid, tanti anni fa, scoprimmo che fumare il sigaro neutralizza l'effetto più evidente dello sciopero della sete e fa tornare la saliva, che altrimenti scompare. E questo è importante a livello patologico".
"Non potevo abbandonare il Gemelli, una 'disobbedienza' un po’ forzata era impossibile", ha scherzato poi Pannella a proposito delle sue condizioni di salute. "Non devo accavallare gambe, si è ricordato in diretta richiamando le prescrizione dei medici e precisa di aver "accettato di fare una Tac, con due iniezioni almeno, nelle quali i medici mi assicurano che ci sono solo medicine e nulla di equiparabile all'acqua o che comunque faccia interrompere il mio 'Satyagraha' (lo sciopero della sete, ndr)". E ha rivelato inoltre di aver sentito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Ci siamo sentiti - ha detto - ho ringraziato il presidente, gli ho detto quello che penso, che non bisogna rassegnarsi a vedere cadere sul nostro stato un'infamia come quella tedesca degli anni '30 e '40 a causa della condizione delle carceri". E ha aggiunto: "Quelli che mi vogliono bene dicono 'attento che sennò mori'. Ma io vi dico che 'moro' se non porto avanti la mia battaglia. Che ne sa la gente della non violenza? Queste sono cose serie, io non posso mollare".
Nel corso del filo diretto, trasmesso da Radio Radicale e da alcune reti all news, sono arrivate anche battute per Renzi, "un casinista, ma in senso buono" e l'ex Guardasigilli Palma, del quale rivela che "ha fatto la mia stessa operazione cinque giorni fa".
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