Pannella, battaglia comune

L'ennesima battaglia di Pannella volta a denunciare la drammatica condizione dei detenuti ristretti in carceri sovraffollate e proporre delle possibili soluzioni, dovrebbe essere fatta propria da chi non è indifferente alla sorte dei reclusi e concorda con chi afferma che il grado di civiltà di una nazione si misura anche dal modo in cui tratta la questione carceraria.
Quali misure adottare è tema di dibattito indubbiamente complesso, ma affrontare la questione, come anche Il Riformista, in particolare attraverso gli interventi di Bordin e Arena ci ricordano, è doveroso ed urgente. Auspico che, qualsiasi provvedimento si decidesse di prendere, tenga conto che i Servizi Sociali rivolti alle persone sono sempre di più in sofferenza, disponendo di sempre minori risorse umane e finanziarie, come pure le Forze di Polizia e, pertanto, le tanto auspicate risposte che il territorio dovrebbe offrire anche per l'esecuzione delle pene alternative o sostitutive, necessitano d'essere adeguatamente sostenute.
Altrimenti il problema si sposta e non lo si affronta in maniera adeguata e civile sia nei confronti di chi commette reati, che delle vittime degli stessi e degli operatori sociali specialistici che si devono affannare a trovare soluzioni diventate quasi impossibili in molte situazioni.
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