Palazzo Marino fa cassa anche con gli asili

Dalla Rassegna stampa

Passate le vacanze è in arrivo una sgradevole sorpresa per i milanesi. Il Comune, per far quadrare i conti, sta per infierire l’ultima terribile mazzata: il rincaro delle tariffe. Dove con tariffe si intende i servizi alle famiglie come gli asili nido, le mense, il servizio di scuolabus. Ma anche il trasporto pubblico locale, per cui il rincaro degli abbonamenti (o in alternativa del biglietto) è ormai sicuro. Mercoledì sera i capigruppo della maggioranza a Palazzo Marino si sono visti con l’assessore al Bilancio, Francesca Balzani, permettere sul tavolo le ipotesi di lavoro. Entro la prossima settimana saranno resi noti i risultati. Per adesso sia dalla giunta, sia dai consiglieri, là voglia di sbilanciarsi è poca. Si procede per esclusione, ma il concetto di base è chiaro: «vanno riviste e riformulate tutte le tariffe, per renderle maggiormente omogenee - spiega Balzani inoltre è inevitabile quell’adeguamento Istat di cui si parla ormai da mesi». Lo conferma anche il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo, che era presente all’incontro come capogruppo di Fds. «L’adeguamento Istat delle tariffe è inevitabile». Tra l’altro per questo aspetto non c’è neppure bisogno di un passaggio in consiglio: la giunta, quando vuole, può fare una delibera e renderlo operativo. «Solo nel caso di modifica delle tariffe si deve passare dalla discussione in consiglio», spiega Rizzo.

Se si guardano i numeri il panorama è da incubo. Per il servizio pubblico locale la proposta sul tavolo è di un rialzo del 20%. Nel caso dell’abbonamento mensile si salirebbe da 30 a 36 euro e il Comune introietterebbe (a pari numero di abbonamenti rispetto al 2012) 30 milioni di euro. Con un aumento a 1,70 euro del biglietto del tram, il vantaggio per le casse del Comune sarebbe di 16 milioni di euro. Ma non si è parlato solo di aumenti. Il ragionamento sul trasporto pubblico, come su tutte le tariffe, è più ampio. Per fare un esempio, l’idea che chiunque abbia compiuto 65 anni possa avere l’abbonamento ai mezzi pubblici scontato, a prescindere dal reddito, viene ingiudicato iniquo. In questo caso, per esempio, sarà resa obbligatoria la presentazione dell’Isee e lo sconto sarà fatto solo per chi è sotto i 15mila euro, gli altri 65enni pagheranno come tutti.

Ragionando invece su asili nido, mense, e scuolabus la pro posta di aumento sembra che si aggiri in media sul 25%. Questo perché molte tariffe sono ferme da anni e perché non sono mai stati applicati gli aggiornamenti Istat. Per adesso è solamente un’ipotesi teorica, ma tenendo conto che oggi la fascia massima per accedere al nido è pari a 465 euro con un rincaro del 25% si salirebbe a 580 euro. Un prezzo che avvicinerebbe le rette di un nido pubblico a quelle dei nidi privati.

Non c’è nulla ancora di stabilito ma i consiglieri, di maggioranza e opposizione, mettono già le mani avanti sulle tariffe. Da Sel si fa appello all’equità, mentre la Lega urla allo scandalo. «Gli aumenti delle tariffe sono una pazzia assoluta. I partiti fermino la giunta il più rapidamente possibile», ha tuonato il capogruppo della Lega Alessandro Morelli. «Mentre la città soffoca di tasse - dice Morelli - Pisapia e compagni giocano coi soldi dei milanesi per le biciclette, la raccolta dell’umido e i rom. Se continua così Pisapia non avrà più bisogno di coprire il buco in bilancio visto che il bilancio non ci sarà proprio». Per Patrizia Quartieri, invece, «qualunque decisione sulle tariffe non può prescindere da criteri di equità e progressività e va ben valutata. In un quadro così difficile, occorre aver ben chiaro quali sono i servizi che il Comune come ente locale deve garantire, quali ritiene comunque indispensabili peri propri cittadini, se le tariffe sono eque, mettendo in atto un sistema di controllo efficiente ed efficace che permetta sia una cultura della responsabilità collettiva, sia di avere a disposizione risorse che consentano di far fronte all’erogazione di servizi oggi in difficoltà». Intanto ieri sera è stata avviata la discussione sulla revisione delle tariffe del sistema di sosta. Marco Cappato, dei Radicali, ha pronte due proposte di modifica della delibera presentata da Maran per eliminare gli abbonamenti agevolati per la sosta sulle strisce blu a commercianti e giornalisti e togliere a tutti i pass previsti per politici, consiglieri e assessori.

 

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