Ora l'uscita da Eurolandia non è un tabù

Dalla Rassegna stampa

Secondo un sondaggio pubblicato ieri dal giornale Bild am Sonntag, la maggioranza dei cittadini tedeschi - il 53 per cento ritiene che la zona euro starebbe meglio se la Grecia la abbandonasse. Ma questa - il ritorno di Atene alla dracma - è più o meno l'ipotesi che circola da almeno un anno nei corridoi della Commissione europea, del Fondo monetario internazionale, della Banca centrale europea: un anno o sei mesi fa esorcizzata come una sciagura che avrebbe coinvolto tutto il continente, oggi considerata più freddamente, in modo più «laico». Per alcuni, messa nel conto delle possibilità concrete ma non terrificanti, certo non augurabile da nessuno ma in qualche modo già «digerita». Il perché del cambiamento d'atmosfera è probabilmente duplice. Da un lato, dopo tanti estenuanti negoziati, la situazione greca comincia a sembrare davvero al di là di ogni speranza; e dall'altro, fino a pochi mesi fa, sull'orlo della discesa verso il default subito dopo la Grecia si allineavano Spagna e Italia, Paesi ad alto rischio; bisognava mettere in sicurezza loro, e un contagio in arrivo dalla Grecia era l'eventualità più temuta, il colpo di grazia. Ora forse si percepiscono quei Paesi come più solidi se non proprio «messi in sicurezza» e perciò un addio greco all'euro è meno temuto, Tutto questo non sta in nessun documento ufficiale, naturalmente, anche se qualche simulazione è stata fatta. Ma quel 53 per cento di tedeschi che hanno già salutato Atene dalle sponde dell'Eurozona non sono probabilmente i soli a pensarla così.

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