Omofobia, Napolitano: troppa intolleranza

Dalla Rassegna stampa

«L'ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali è inammissibile in società democraticamente adulte». Nel suo messaggio per la Giornata mondiale contro l'omofobia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invita a «non sottovalutare i rischi che l'abitudine all'uso, nel discorso pubblico, di allusioni irriverenti, lesive della dignità della persona, contribuiscono a nutrire il terreno sul quale l'omofobia si radica». E il presidente della Camera Gianfranco Fini, assieme al ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, sostengono la necessità di approvare quanto prima e in modo bipartisan la legge della deputata del Pd Anna Paola Concia che prevede l'aggravante di omofobia.

Per Giorgio Napolitano dunque «la coesione sociale del nostro Paese è sottoposta a gravi tensioni: inammissibili episodi di impudente aggressività e intolleranza si verificano con frequenza preoccupante». Il Presidente della Repubblica esprime la sua «preoccupazione per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti di persone con orientamenti sessuali diversi». Napolitano cita tra le aggressioni e «gli atti di bullismo» anche quelli «che hanno investito anche un autorevole membro del Parlamento italiano». Ovvero Anna Paola Concia, pesantemente insultata per strada meno di un mese fa.

Un appello arriva anche dal segretario generale del Consiglio d'Europa. Thorbjorn Jagland ricorda che «l'anno scorso i 47 Stati membri dell'organizzazione hanno adottato una raccomandazione estremamente innovativa sulle misure che devono essere concretamente messe in atto per porre fine alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere». Ora «è arrivato il momento di mettere questa raccomandazione in atto assicurando che le leggi nazionali non discriminino gli Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender)».

«I principi dell'inviolabilità della persona e della dignità umana sono alla base della nostra Costituzione», ricorda il presidente del Senato Renato Schifani. Gianfranco Fini interviene per dire che «l'omosessualità non deve essere considerata una malattia» e che «l'omofobia deve essere combattuta a livello culturale». «L'orientamento sessuale non può essere causa di disuguaglianza sociale», afferma Mara Carfagna che cita un'analisi dell'Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) secondo cui «quasi un italiano su 4 preferirebbe non avere un omosessuale come vicino di casa». Il ministro per le Pari opportunità auspica che «quanto prima» il ddl Concia sull'aggravante di omofobia «diventi legge dello Stato: il mondo politico non può perdere l'occasione di discutere la legge contro l'omofobia» che «è una battaglia trasversale». Anche il leader del Pd Pierluigi Bersani auspica una «rapida approvazione». «La legge non è né di destra né di sinistra - afferma la deputata Concia - e chiedo a tutti un gesto di responsabilità istituzionale. Sono 959 giorni che il parlamento discute una legge approvata da tutti i Paesi fondatori dell'Ue, tranne il nostro».

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