Nucleare in Francia otto centrali "non sicure"

Cartellino giallo per 8 delle 19 centrali nucleari francesi, ammonite dall'«Asn»,l'Authority per la sicurezza nucleare, perché non soddisferebbero le nuove esigenze dettate dal dopo-Fukushima, in particolare la resistenza ai terremoti e alle inondazioni. Le oltre 200 «azioni correttive» invocate dagli ispettori nelle centrali francesi - la più vicina all'Italia è quella di Saint-Alban, 50 km a Sud di Lione - interessano soprattutto la reazione ad alcune catastrofi naturali ipotetiche e la gestione di alcune situazioni di emergenza come l'interruzione dell'alimentazione elettrica con conseguente blocco delle fonti di raffreddamento.
Per il direttore della sicurezza dei reattori (in Francia sono 58 quelli in attività), Martial Jorel, «i rischi sismici non sono stati percepiti nel loro giusto valore in un Paese dove i movimenti tellurici sono poco frequenti». Ma dopo la sequenza di catastrofi che lo scorso marzo ha causato il disastro nucleare di Fukushima in Giappone, le esigenze sono cambiate. E nonostante gli stress-test sulle centrali francesi abbiano dato risultati tranquillizzanti, l'allarme di una settimana fa nella centrale per il trattamento delle scorie di Marcoule, dove è soltanto esplosa una fornace, ha fatto tornare d'attualità il dibattito sulla sicurezza degli impianti.
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