Nitto Palma avverte i giudici: «Non dialogo coi sordi»

Dalla Rassegna stampa

L'emergenza carceri e l'anomalia delle intercettazioni. Il tutto senza interrompere quel filo del dialogo con i magistrati cui lui, appena designato ministro, ha detto di tenere. Nitto Francesco Palma traccia la rotta del suo lavoro al ministero della Giustizia. Lo fa, nel giorno del suo incontro con Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, con un'intervista al vicedirettore del Tg5, Andrea Pucci. Al primo punto c'è lo stato dei penitenziari italiani, per sensibilizzare il quale il leader radicale, Marco Pannella, sta facendo uno sciopero della fame. «Anche in questa occasione, Pannella indica alla responsabilità della politica un problema vero. Mi auguro che da qui a settembre riusciremo a mettere in campo un pacchetto che ci possa consentire per un verso di diminuire la popolazione carceraria e per altro verso di rendere umane le condizioni di chi deve stare in carcere».

Poi c'è il nodo intercettazioni. «Si dovrà intervenire», anticipa Palma. «Io conto, per quello che mi compete, di muovere il percorso legislativo delle proposte che giacciono alla Camera per cercare di intervenire su talune anomalie tra cui la trascrizione e la successiva pubblicazione di telefonate non particolarmente rilevanti». Obiettivo: «Tornare a un corretto bilanciamento tra l'uso dello strumento investigativo e le esigenze di riservatezza e di privatezza garantite dalla Costituzione». Il tutto, auspica, in accordo con le toghe: «La mia intenzione è quella di avere il massimo del confronto e del dialogo possibile. Il dialogo è però reciproco: io non sono sordo e non vorrei incontrarmi con dei sordi».

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