Negozi, mozione bipartisan «Libertà totale di apertura»

Asse trasversale a Palazzo Marino contro i limiti alla liberalizzazione degli orari. Dopo aver definito in commissione Commercio «conservatrice» l'impostazione dell'assessore Franco D'Alfonso, il radicale Marco Cappato, sostenitore della liberalizzazione stile New York, è passato ai fatti. Oggi sarà depositata in consiglio comunale una mozione bipartisan che chiede al Comune di procedere alla completa liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali (nella foto corso Buenos Aires), adeguandosi a quanto previsto dal governo Monti. Primi firmatari del documento che contesta tra l'altro l'annunciata tutela delle festività laiche e religiose, il capogruppo dei Radicali, Marco Cappato, e quello del Pdl, il cattolico Carlo Masseroli.
Nel testo si sottolinea «la straordinaria necessità e urgenza di rafforzare la libera scelta» e di «rendere più concorrenziali gli assetti di mercato, favorendo anche il rilancio dell'economia e dell'occupazione».
In caso di voto favorevole il documento, già inviato a tutti i consiglieri, impegnerebbe la giunta a «conformarsi al principio generale della libertà di apertura degli esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano, e dei beni culturali». Come dire: non c'è Duc (distretto urbano del commercio) che tenga.
La mozione, promossa dall'Associazione Radicale Enzo Tortora ed elaborata con l'istituto Bruno Leoni, l'Adam Smith Society, il Tea Party Italia e Cartalibera, «è aperta all'adesione anche degli altri gruppi consiliari», hanno sottolineato ieri alla presentazione i promotori che hanno spiegato come la liberalizzazione degli orari «non preveda obblighi, renderebbe le strade più sicure, andrebbe incontro alle esigenze dei consumatori, creerebbe più occupazione e aiuterebbe a dare un nuovo slancio all'economia».
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