Napolitano a Pannella: caro Marco, rialimentati Pdl e Pd dal capo radicale

Gli ha scritto una lettera il presidente della Repubblica. Gianni Letta è andato a trovarlo in clinica. Il presidente del Senato gli ha telefonato. Un centinaio di parlamentari hanno firmato un appello per lui. Un deputato del Pd, Emanuele Fiano, si è dichiarato pronto a digiunare al posto suo. Ma Marco Pannella non ha mollato il colpo. Non ancora, perlomeno. Sono sessantatré giorni che il leader radicale è in sciopero della fame. Da quattro ha aggiunto lo sciopero della sete. La sua protesta non violenta vuole attirare l'attenzione sulla situazione delle carceri italiane. Disastrosa, secondo Pannella. Non degna di un Paese civile. Per questo digiuna: invoca un'amnistia. Ma adesso sta male. E sta facendo preoccupare tutti. Il presidente Giorgio Napolitano per primo, che nella sua lettera gli ha scritto: «Caro Marco, inviandoti i miei migliori auguri, ti saluto e ti prego - in nome non solo dell'antica amicizia ma dell'interesse generale - di desistere da forme estreme di protesta di cui colgo il senso di urgenza, ma che possono oggi mettere gravemente a repentaglio la tua salute ed integrità fisica». Ma Marco Pannella non ha ancora deciso se desistere dalla protesta. Il capo dello Stato gli ha anche scritto: «Credo che l'Italia ti debba il giusto riconoscimento per la determinazione con la quale hai intrapreso tante battaglie per la tutela della libertà e dei diritti civili». E c'è chi (Benedetto Della Vedova, capogruppo Fli alla Camera) ha voluto leggerci una promessa di nomina da senatore a vita... Ieri Pannella ha accolto con grande piacere la visita del sottosegretario Gianni Letta. «Mi ha portato i saluti del presidente del Consiglio Berlusconi», ha raccontato il leader radicale attraverso i microfoni della sua radio. Da dove ha spiegato anche che il presidente del Senato, Renato Schifani, gli ha garantito che promuoverà un dibattito sull'amnistia. La presidente del Pd Rosy Bindi, arrivata davanti al suo letto della clinica, non ha esitato a dargli ragione: «Dopo anni di leggi ad personam è ora di voltare pagina. Soprattutto davanti ad un meccanismo paradossale della giustizia che da un lato nega l'amnistia e dall'altro la produce in modo mascherato». Le carceri scoppiano. Lo dice un rapporto dell'associazione Antigone dove si segnala che nelle nostre prigioni ci sia un sovraffollamento di almeno 25 mila persone. «Pannella ha il nostro pieno appoggio politico su questa battaglia. La censura a cui vengono sottoposte le questioni che riguardano questi argomenti è impressionante», è il parere di Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. Anche Bonelli ieri è stato in clinica dal leader radicale. Anche lui si è preoccupato: «Per questo sento il dovere di chiedere a Marco di accogliere l'invito del presidente Napolitano e di interrompere lo sciopero della fame e della sete». Ma fino ad ora l'unica decisione che Marco Pannella ha preso è di partire oggi per Tunisi per incontrare i membri del Governo transitorio e preparare il congresso radicale che si terrà proprio lì, dal 22 al 24 luglio prossimo. Ammesso che gli permettano di lasciare la clinica.
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