Per il Movimento 5 Stelle prove di dialogo sull'Europa

Siamo alle prove di dialogo ma - visti i tempi- è già qualcosa. Così, mentre i nuovi deputati e senatori grillini cominciano ad annusare l'aria dei Palazzi romani (c'è stato perfino chi ha chiesto le indicazioni per raggiungere Montecitorio) altri aderenti al Movimento 5 Stelle tentano di catturare in anticipo qualche scampolo di dibattito europeo. La responsabilità del ruolo imposto dal consenso delle urne sta suggerendo un atteggiamento diverso rispetto alle enunciazioni da campagna elettorale e ai colpi di teatro come i referendum telematici contro l'euro. L'Europa va avanti comunque e le porte sbattute in faccia a Bruxelles si sono quasi sempre rivelate clamorosi autogoal.
A Camere ancora non insediate, il premier uscente Mario Monti ha invitato i principali attori della politica italiana a Palazzo Chigi (Bersani, Berlusconi e Grillo) per conoscere da loro le posizioni sui temi oggetto del prossimo Consiglio europeo del 14 e 15 marzo. Domani Monti vedrà Bersani, venerdì Berlusconi. Grillo ancora non si è fatto vivo ma è difficile che il leader del M5S possa snobbare l'invito perdendo così un'occasione per far conoscere la sua idea della costruzione europea.
Nel movimento di Grillo non ci sono portavoce e ognuno rappresenta solo se stesso ma è difficile pensare che non vi sia stata un minimo di strategia nella presenza, sabato scorso nel palazzo degli Archivi storici del Quirinale al Dialogo italo-tedesco sul futuro dell'Europa organizzato dal Movimento europeo dei due Paesi, della coordinatrice per il M5S del "tavolo di discussione sulla questione europea", Giusy Campo.
In un dibattito animato dalla presenza di personalità come Giuliano Amato, Emma Bonino, dal presidente del Movimento europeo internazionale Jo Leinen, dal vicepresidente della Confindustria, Aurelio Regina, dall'ambasciatore tedesco in Italia, Reinhard Schaefers e dai vicepresidenti del Parlamento europeo, Gianni Pittella e Rainer Wieland, la Campo (risultata non eletta al Consiglio regionale del Lazio) ha cercato di spiegare ai suoi interlocutori che «Grillo non è contro l'Europa ma contro l'Europa come è oggi, lontana dagli interessi dei cittadini».
Quasi tutti le hanno replicato che lo sforzo della riunione italo-tedesca e di tutti i fori di dialogo che si sono tenuti da vent'anni a questa parte sono nati proprio per avvicinare l'Europa delle istituzioni ai cittadini. Sostenibilità ambientale e partecipazione sul modello scandinavo sono gli elementi guida delle proposte europee dei grillini ma sull'economia la lotta all'euro non è affatto messa da parte. «Non siamo a favore di posizioni semplicistiche o liquidatorie» ha tenuto a precisare la Campo, ricordando che la moneta unica è entrata in vigore con un tasso di cambio non corretto che ha penalizzato l'Italia (in sostanza la stessa posizione di Berlusconi). Di qui la richiesta di referendum sull'euro per ridare ai cittadini il potere di scegliere un ritorno alla sovranità monetaria.
Ma, alla fine, chissà se avranno fatto breccia nell'esponente grillina le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lette al foro di dialogo italo-tedesco sul «valore insostituibile del comune impegno e convergente orientamento di Italia e Germania nella situazione attuale che vede scosso dalla crisi ed esposto al disincanto il progetto europeo e il processo di integrazione e unità dell'Europa».
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