Monti va a trovare Pannella, ma lo sciopero della sete continua

Il presidente del Consiglio Mario Monti, ha visitato il leader radicale Marco Pannella, in clinica a seguito delle conseguenze dello sciopero della fame e della sete intrapreso ormai da sette giorni per denunciare il sovraffollamento nelle carceri. "Ho trovato Marco Pannella lucido e intellettualmente combattivo", ha detto il premier lasciando la stanza. Monti ha riferito che la sua è stata una visita per avere un confronto con il leader radicale sui temi della legalità, della giustizia e della situazione carceraria, in Italia e nel contesto europeo. Ha inoltre provato a incoraggiarlo a desistere dalla protesta. Dallo scambio di opinioni, secondo fonti di Palazzo Chigi, Monti ha tratto spunti che intende approfondire.
Non ci sono per il momento nuovi bollettini medici sulle condizioni di salute di Pannella. Che ieri aveva provato a rifiutare le cure, abbandonando la clinica dove era ricoverato. Ma, dopo essere andato via a bordo di un taxi, è rientrato nella casa di cura. In serata i medici gli hanno prospettato l'assoluta necessità del ricovero "alla luce di un ulteriore deterioramento della funzionalità renale". Oggi Pannella è intervenuto per qualche minuto in diretta a Radio Radicale.
Con la voce tremante, ha voluto ringraziare per "le prese di posizione molto nette, Claudio Martelli e Debora Serracchiani" che si sono espressi con parole e fatti sulla condizione dei carcerati. "In questi momenti io posso solo andare avanti con il mio impegno, che è drammatico e non tragico" ha aggiunto.
Alla lunga lista di manifestazioni di solidarietà su Twitter e non solo, si aggiunge anche l'appello di Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione Comunista, che si rivolge alle istituzioni affinché accolgano le richieste del capo dei radicali: "Marco Pannella sta testimoniando, con la sua civile e drammatica protesta, l'intollerabilità di una situazione di illegalità e di inumanità". "Non ho titoli per rivolgere appelli a chi che sia - prosegue - ma penso sia indispensabile che tutte le autorità istituzionali che possono, presidente della Repubblica, Parlamento, presidente del Consiglio e governo, debbano prendere l'iniziativa per accogliere la domanda che vive nella nobile testimonianza di Marco Pannella".
Anche Adriano Celentano ha firmato un tweet di solidarietà: "Possibile - si legge - che si debba rischiare la vita fino a questo punto per avere giustizia! #Iostoconmarco".
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