Monti in aula: tocca alla Ue Passa la mozione unitaria

Dalla Rassegna stampa

L'Italia non è «più vista come una mina» nel cuore dell'Eurozona, cominciano a «prendere forma i contorni di una possibile via d'uscita da questa grave crisi». Mario Monti parla, prima al Senato, poi alla Camera, per indicare che i venti contrari, in Europa, stanno lentamente cambiando direzione.

E in Parlamento ieri premier ha incassato una mozione unitaria sulla politica europea presentata da Pdl, Pd e Terzo Polo. E' un sostegno importante all'azione del governo («un guard rail - lo ha definito professore- per la nostra azione in Europa»), che potrà presentarsi così rafforzato al prossimo Consiglio europeo del 30 gennaio. 11 testo della Camera, in cui si rivendica tra l'altro lo sforzo che l'Italia ha compiuto nel 2011 per il risanamento dei conti pubblici e per la crescita, ha ricevuto una maggioranza di 468 sì, 42 no. Solo 5 gli astenuti. Al Senato il via libera è stato per alzata di mano. La mozione propone l'istituzione di un'agenzia di rating europea e chiede attenzione al ruolo della Corte di giustizia della Ue. A palazzo Madama, con i voti di Pdl, Pd e Terzo Polo, è passato un emendamento della Lega che inserisce nella mozione un riferimento alle radici giudaico-cristiane in Europa, sulle quali aveva espresso parere favorevole lo stesso Monti. L'aula del Senato ha inoltre approvato altre tre mozioni: di Emma Bonino, dell'Idv e del gruppo Coesione nazionale.

Trapela la soddisfazione del. Quirinale per la mozione unitaria, nel convincimento che la coesione tra le forze politiche, tanto più in questo delicato momento e in relazione ai temi dell'Europa, sia «un risultato importante». Pier Ferdinando Casini esulta: «Troppe volte l'Europa è stata cassa di risonanza delle nostre polemiche interne. Finalmente oggi Italia unita in Europa». Soddisfatto anche il segretario del. Pdl Angelino Alfano, che però avverte: ora basta manovre. Mentre Pier Luigi Bersani sottolinea come l'Italia abbia fatto il primo passo: ora, avverte, tocca all'Europa intesa come «comunità».

È stato netto il presidente Monti nel discorso ai due rami del Parlamento, tracciando un bilancio dei recenti viaggi nelle capitali europee. Secondo il premier, i leader europei devono concentrarsi sulla crescita e «metterci la faccia». I-la quindi lanciato un messaggio alla. Cancelliera, Angela Merkel: «Quando. in parallelo ai pesanti sacrifici per i cittadini, il governo chiede che l'Europa dia un segno di riconoscimento, non stiamo chiedendo denaro alla Germania. Ma chiediamo di consentire una ragionevole riduzione dei tassi di interesse». L'Europa deve riconoscere i progressi nel risanamento, insiste, abbassando i tassi per i Paesi che «per colpa loro o della loro storia, hanno uno stock di debito particolarmente elevato».

Qualcosa si sta muovendo, nota il premier, anche se le difficoltà non sono sparite. «Nel quadro europeo ci sono elementi in chiaro-scuro», sottolinea. Da un lato c'è una situazione «in peggioramento», condizionata dall'incertezza dei negoziati della Grecia e dal declassamento, compresa l'Italia., operato da «Standard e Pour's». Ma giungono segnali positivi dal fondo salva-Stati sul quale la Germania sta modificando atteggiamento. L'Italia ha un merito in questa evoluzione, è percepita come un Paese che è «dal lato di chi può contribuire a una soluzione della crisi, non come una mina del sistema». Infine, il presidente sollecita a non esportare in Europa polemiche di casa nostra, «che non giovano all'immagine dell'Italia».

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